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Quando le colline si tingono di viola, la stagione dell’iris tra experience e turismo

La coltivazione del giaggiolo trova sbocchi in cosmetica e in profumeria e nel mondo della mixology. Giornate e sagre celebrano questo fiore caratteristico

iris - © Salvatore Bruno

Le colline toscane si tingono di sfumature violacee in primavera. I giaggioli, con l’arrivo della bella stagione, colorano il paesaggio toscano. Nelle campagne del Chianti e lungo le Balze del Valdarno la fioritura dell’iris ormai muove pure il turismo. C’è chi si accontenta di scattare qualche foto da condividere sui social, chi vuole vivere una vera e propria experience.

Il fiore vanta origini antichissime; il suo nome si fa risalire alla dea greca Iride. Nel Medioevo il giglio è divenuto il simbolo dello stemma comunale. Nel XIX secolo grazie all’impegno di Adriano Piazzesi, insieme al figlio Attilio, la coltivazione del giaggiolo si è diffusa a San Polo in Chianti. Oggi il paese grevigiano è ritenuto la patria del giaggiolo in termini non solo di produzione ma anche a livello storico.

L’evento del Pruneti Iris Day

Non mancano le proposte per avvicinarsi al mondo del giaggiolo. L’azienda agricola Pruneti organizza l’evento “Pruneti Iris Day” domenica 28 aprile. Per vivere la magia dell’iris si potrà passeggiare tra le distese del giaggiolo in fiore e conoscere, da vicino, gli infiniti utilizzi dei rizomi di giaggiolo: dalla profumeria alla cosmetica fino alla mixology. Pruneti ha portato avanti in questi anni il progetto Iris del Chianti e tra gli obiettivi raggiunti c’è pure la realizzazione del gin all’iris.

La festa del giaggiolo a San Polo in Chianti

A San Polo in Chianti da lungo tempo si celebra la Festa del Giaggiolo agli inizi di maggio. Un appuntamento tra musica, artigianato, spettacoli, mostre, degustazioni e sport dal 1 al 5 maggio. San Polo in Chianti è la patria del giaggiolo dal 1850.

La Festa del Giaggiolo vede il Comune di Greve in Chianti collaborare con un gruppo di aziende locali per sostenere un percorso di sviluppo e valorizzazione della pianta. La manifestazione, organizzata dal Comitato turistico di San Polo, accende i riflettori sulla storica coltivazione.

La microdistilleria di Podere Castellare

La produzione di gin con l’iris

Il Podere Castellare a Pelago, dove si trova la microdistelleria di Peter in Florence e viene prodotto il gin omonimo made in Tuscany, ha fornito un contributo al progetto Iris del Chianti portato avanti dall’azienda Pruneti. L’iris è tra le botaniche che va a impreziosire il gin pluripremiato che viene realizzato a Pelago.

L’iris è molto utilizzato nella produzione di gin: si pensi ad esempio anche al Gin di Sabatini prodotto a Cortona. O il Gin Iris di Acqua di Toscana preparato secondo il disciplinare “London dry Gin”.

Il distillatore per il burro dell’iris

La coltivazione del giaggiolo è molto diffusa oltre che nel Chianti pure nel Valdarno. Lungo la Cassia Vetus a Setteponti si può passeggiare accanto a distese di fiori violacei. Proprio lungo la Setteponti, in località Grania a Castelfranco di Sopra si trova la sede della fabbrica della Toscana Giaggiolo. La cooperativa che unisce circa 200 produttori è la prima in Italia a poter contare su un distillatore per la realizzazione del pregiato burro di iris.

Un rimedio contro i dolori della dentizione

Il giaggiolo si presta a svariati usi nel campo della profumeria, della cosmetica, della mixology ma svolge anche un leggero effetto antidolorifico. La radice o “gallozola” del giaggiolo in antichità veniva usato come rimedio naturale per alleviare il dolore dei bambini durante la fase di dentizione.

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