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In Toscana il primo distillatore d’Italia per ottenere il burro di iris

L’impianto, realizzato grazie ai fondi del Psr Toscana 2014-2022, ha consentito un salto di qualità per la filiera del giaggiolo

Il giardino dell’iris a Firenze

L’innovazione tecnologica sta regalando una seconda giovinezza alla tradizione secolare del giaggiolo in Toscana. La realizzazione del primo distillatore in Italia per ottenere il pregiato burro di iris consente ai piccoli coltivatori e alla cooperativa che li riunisce, Toscana Giaggiolo, di assicurare un futuro alla storica attività legata ai fiori dal caratteristico colore lilla.

Il giaggiolo è un fiore tipico delle zone del Valdarno e del Chianti. La cooperativa Toscana Giaggiolo, con sede produttiva in località Grania a Castelfranco Piandiscò, riunisce oltre 110 aziende. Le coltivazioni si estendono per circa 30 ettari e costituiscono un’integrazione ad altre attività agricole.

Il distillatore per ottenere il burro di iris – foto di Raffaella Galamini

La svolta per i produttori toscani, sotto il profilo economico e tecnologico, è stata resa possibile grazie al Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022 della Regione Toscana: una novità che negli ultimi anni ha consentito all’intera filiera del giaggiolo di compiere un salto di qualità.

Al distillatore si è inoltre aggiunta la realizzazione di un laboratorio per analizzare la qualità del burro di giaggiolo e migliorarne il processo di estrazione.

Molte fasi del processo di produzione si svolgono ancora oggi manualmente. Con l’ulteriore passo in avanti a livello di qualità e la realizzazione del burro di iris i produttori sono riusciti a smarcarsi dal monopolio francese. Ottenendo una maggiore remunerazione economica.

I sacchi pieni di rizomi nella sede di Toscana Giaggiolo – foto di Raffaella Galamini

L’utilizzo dell’iris tra creme, profumi e gin

Per la distillazione, trattamento propedeutico per la produzione del burro di iris: ritenuto tra i più pregiati al mondo, il rizoma del giaggiolo viene opportunamente raccolto, lavorato, decorticato e lasciato ad essiccare. La lavorazione cambia a seconda della destinazione (profumi, creme, liquori).

Toscana Giaggiolo è nata nel 1978 e rappresenta il principale interlocutore per l’esportazione del prodotto e la sua commercializzazione. Oggi il giaggiolo toscano è utilizzato in cosmesi, in profumeria e perfino nella miscelazione. Tra i clienti della cooperativa Martini e Bombay Sapphire per il gin.

La mappa con le zone di coltivazione del giaggiolo

Dove si coltiva il giaggiolo

Con l’arrivo della primavera i campi del Chianti e del Pratomagno si riempiono di fiori di colore bianco, blu e lilla. La fioritura, a maggio, anima il paesaggio della campagna toscana. La specie coltivata più diffusa in Toscana è soprattutto quella dell’Iris Pallida.

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