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Reati di gola: a Massa Marittima marmellate e sottoli nati in carcere

Grazie al progetto i detenuti sono coinvolti in un percorso formativo che li porta a realizzare prodotti alimentari a base di materie prime locali

Marmellate, verdure sottolio e succhi di frutta: questa la produzione del nuovo laboratorio di trasformazione alimentare inaugurato nella casa circondariale di Massa Marittima: dodici i detenuti coinvolti (su circa 60 reclusi nell’istituto penitenziario) in un percorso formativo di alta specializzazione.

A fornire le materie prime le aziende agricole locali della rete associativa Pulmino Contadino. I prodotti porteranno l’etichetta ‘Reati di gola’, brand creato dagli stessi detenuti che hanno già lavorato in aula con più esperti, sia per la comunicazione e grafica che per la parte alimentare, nutrizionale e biologica oltre che di cucina.

L’obiettivo è dare ai detenuti una “una buona formazione da potere spendere all’esterno”, ha spiegato la direttrice del carcere, Maria Cristina Morrone, che ha anche ringraziato Carlo Mazzerbo da cui ha ereditato il progetto insieme al passaggio di consegne alla direzione del carcere.

Coinvolti nel progetto anche Slow Food condotta Monteregio, attiva nel carcere dal 2006, e la sede di Follonica del Cpia 1 Grosseto, il Centro per l’istruzione degli adulti che ha integrato nel programma formativo scolastico il progetto che collega l’istruzione alla formazione e quindi al lavoro. L’iniziativa ha avuto anche il contributo del ministero del Lavoro e delle politiche sociali insieme alla Regione Toscana, vincendo il bando regionale per il terzo settore del 2018.

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