Viaggi/

Mare custode di antichi relitti: cinque immersioni da non perdere in Toscana

Dall’Elba a San Vincenzo ecco cinque relitti nascosti nelle acque della Toscana

Un sub che fa un’immersione

Il mare della Toscana è il paradiso perfetto per gli amanti del diving: immergendosi lungo la costa infatti si possono scoprire diversi relitti, affondati in epoche diverse, e oggi entrati a far parte della vita sottomarina, diventati la casa di pesci, alghe e stelle marine. Ecco 5 relitti da scoprire per vivere un viaggio indietro nel tempo nelle profondità marine.

Navi mercantili e aerei nelle acque dell’Arcipelago

All’Isola d’Elba ad appena 150 metri di distanza dalla spiaggia del Relitto si trova il relitto del mercantile Elviscot, che affondò dopo essersi incagliato sullo scoglio dell’Ogliera. La nave si trova adagiata sul fondale ad appena 12 metri di profondità ed è facilmente raggiungibile dalla spiaggia anche a nuoto: una meta perfetta non solo per i sub ma anche per chi ama fare snorkeling perché è ben visibile già dalla superficie.

Sempre all’Elba, vicino a Porto Azzurro e a largo di Punta Nera, si trova il relitto di un piccolo aereo da turismo, l’Islander della Transavio, che precipitò in questo spicchio di mare il 27 giugno del 1980, lo stesso giorno della strage di Ustica, per un’avaria al motore. I due passeggeri e il pilota si salvarono e il relitto del veicolo si trova oggi a 13 metri di profondità.

Restando nell’Arcipelago Toscano a Giannutri si trova il relitto del piccolo mercantile Anna Bianca, proprio nel centro di cala Ischiaiola, tra i 35 e i 50 metri di profondità. Si tratta quindi di un’immersione per sub esperti, che possono addentrarsi tra i resti della nave affondata nel 1971 a causa di una tempesta.

Giannutri

Relitti di guerra davanti a San Vincenzo

A largo di San Vincenzo invece si trova il relitto Caccia: un cacciatorpediniere della Seconda Guerra Mondiale che affondò qui per cause sconosciute. Giace a 30 metri di profondità, rovesciato sul fondo ed è lungo 30 metri.

Le acque davanti a San Vincenzo nascondono anche il G32, un relitto della Prima Guerra Mondiale, molto ben conservato: era un peschereccio proveniente dal Giappone che poi la Marina Militare aveva riconvertito come dragamine. Venne affondato qui da un sommergibile tedesco e oggi si trova intorno ai 25 metri di profondità, spettacolare da vedere perché è rimasto integro, tranne la prua che si trova poco lontano.

I più popolari su intoscana