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Ambiente /

Tevere Nostrum, il libro fotografico che unisce storia, natura, ecologia del fiume

Con oltre 700 foto, dipinti e documenti storici Erasmo D’Angelis ripercorre la storia del fiume Tevere e rilancia la sua candidatura a 26esimo parco nazionale

Lungo 405 chilometri, il Tevere è il terzo fiume italiano per lunghezza e portata. Ha la sua sorgente nel monte Fumaiolo e attraversa l’estremità orientale della Toscana e la provincia di Arezzo, l’Umbria e il Lazio, bagna Roma per poi tuffarsi nel mar Tirreno. È un fiume ricco di storia, più pulito di quello che si pensi e che si candida a diventare il 26esimo parco nazionale italiano.

Tutto questo è concentrato in “Tevere Nostrum. Acqua, storia, natura, cultura”, il libro a cura di Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, ed edito da Polistampa, presentato questa mattina insieme al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e l’assessora all’ambiente, Monia Monni.

“Tevere Nostrum” è un libro fotografico che unisce storia, natura, ecologia e cultura dedicato al fiume culla di Roma e della nostra civiltà, un ecosistema fluviale ricco di biodiversità che attraversa i territori di 56 Comuni in quattro regioni: Emilia Romagna, Toscana per circa 37 chilometri, Umbria e Lazio. L’opera di D’Angelis diventa così un vero e proprio percorso biografico del fiume, da 5 milioni di anni fa ai giorni nostri.

Il Tevere è stato il fiume che partendo dai territorî della Toscana ha permesso la costruzione di Roma. Il Tevere è un fiume “mito”, senza nulla togliere al nostro grande fiume all’Arno – ha commentato D’Angelis – Ho scritto questo libro per raccontare i diversi volti del Tevere, dal punto di vista ecologico, ambientale, della qualità delle acque, le fontane e per tutto quello che c’è intorno al fiume. L’ho scritto soprattutto per lanciare la candidatura del Tevere a 26esimo parco nazionale andando così a proteggere, valorizzare e collegare le 18 aree protette esistenti tra parchi fluviali, oasi e aree naturalistiche delle regioni attraversate”.

Le 380 pagine sono ricche di documenti scientifici, dipinti dei più grandi artisti e vedutisti di ogni epoca, cartografie, documenti e mappe, ricostruzioni dei porti e delle aree fluviali della Roma antica e soprattutto oltre 700 foto.

Durante la conferenza stampa, il presidente Giani ha ricordato i profondi legami che la nostra regione ha con il fiume, sebbene l’attraversi solo per un breve tratto, e che fino al 1923 aveva la sua sorgente proprio in terra toscana, prima che i confini fossero modificati e il Monte Fumaiolo passasse sotto la provincia di Forlì: “Il Tevere si lega alla Toscana nella Valtiberina, attraversa Pieve Santo Stefano, lambisce Sansepolcro e forma anche l’importantissima diga di Montedoglio. Il volume curato da Erasmo D’Angelis rappresenta l’ennesimo capitolo dedicato dall’autore al mondo dell’acqua e fornisce un affresco di questo corso d’acqua attraverso foto, anche d’epoca, dipinti di grandi artisti, mappe e schede. Un lavoro davvero ben fatto”.

Questo libro – ha dichiarato Mario Tozzi, geologo – è un modo per recuperare il rapporto corretto con gli elementi naturali e con i fiumi che percorrono i nostri territori”. Della stessa idea l’assessora Monni: “Tevere Nostrum celebra questo corso d’acqua maestoso e ne racconta il ruolo di soggetto nei capolavori di tanti pittori perché è di per sé un’opera d’arte. Ma che ci invita a riflettere sulla storia e sul rapporto che si viene a creare tra le comunità ed il Tevere, e anche su quello contemporaneo, in un tempo di cambiamenti climatici. Il messaggio che emerge è abbastanza chiaro: è la nostra vita che gira intorno alla natura e non viceversa. Quando abbiamo provato a gestire di forza il fiume, a non assecondarlo e a dargli i suoi spazi, non è mai andata troppo bene”.

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