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Torna a risplendere il Sileno con Bacco fanciullo, restaurata la statua di Jacopo Del Duca agli Uffizi

Il restauro, curato da Flavia Puoti e Veronica Collina, è iniziato nel giugno dello scorso e si è concluso pochi giorni fa

Sileno con Bacco, PRIMA DEL RESTAURO 2

Torna a risplendere la “pelle” bronzea del grande Sileno con Bacco fanciullo, realizzato dall’artista cinquecentesco Jacopo Del Duca, e collocato al primo piano della Galleria degli Uffizi, dopo un complesso restauro durato oltre sei mesi.

Quello appena portato a termine è il primo intervento di recupero effettuato sull’opera in epoca moderna: si era reso necessario a causa dell’eccessivo offuscamento del bronzo (legato ai numerosi ritocchi e correzioni apportate sulla superficie del Sileno nel corso dei secoli) e a una esigenza di consolidamento della sua base, dove erano presenti micro lesioni in più punti.

Il restauro, curato da Flavia Puoti e Veronica Collina, è iniziato nel giugno dello scorso e si è concluso pochi giorni fa. Una campagna diagnostica iniziale, effettuata anche in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, ha fornito informazioni sui problemi dell’opera, consentendo anche di distinguere pienamente i materiali costitutivi della scultura dagli elementi usati nei precedenti interventi di manutenzione.

È stata effettuata una minuziosa spolveratura di tutte le superfici, calibrata sulle esigenze di ogni singola area del bronzo; la pulitura chimica con miscele di solventi organici è stata alternata ad una pulitura meccanica mediante spazzole montate su microtrapano dentistico.

Alcuni piccole lacune sono state riempite con cera microcristallina pigmentata e quindi è stato effettuato il ritocco pittorico dei punti che presentavano le maggiori disomogeneità cromatiche. Le deformazioni e microlesioni della base sono state ridotte con l’aiuto di morsetti e un apporto controllato di calore. Al termine dell’intervento è stato applicato un prodotto protettivo per salvaguardare ulteriormente la “pelle” della scultura.

Sileno con Bacco, dopo i restauro

Il soggetto dell’opera deriva da una statua di marmo, ora conservata al Louvre, copia romana di epoca imperiale di un bronzo del tardo IV secolo a.C., molto probabilmente di Lisippo.

Il Sileno del Louvre (cosiddetto Sileno Borghese) fu trovato nella seconda metà del Cinquecento a Roma nel giardino di Carlo Muti, nei pressi dell’area occupata anticamente dai giardini di Sallustio.

La copia in bronzo degli Uffizi, attribuita nel 1993 da Paola Barocchi e Giovanna Gaeta Bertelà a Jacopo del Duca, fu commissionata da Ferdinando I de’ Medici.

Nel 1588, il Granduca posizionò la scultura, insieme al Marte Gradivo di Bartolomeo Ammannati all’interno della galleria di Villa Medici a Roma.

In seguito entrambi i bronzi furono trasferiti davanti al portico della villa, ai lati della fontana di Mercurio del Giambologna.

Nel 1787, per volere di Pietro Leopoldo di Lorena, il Sileno con Bacco bambino e il Marte dell’Ammannati vennero portati a Firenze ed esposti nella Galleria degli Uffizi, dove si trovano ancora oggi.

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