La Toscana “ha tutte le carte in regola per diventare la Silicon Valley del benessere, un luogo dove innovazione tecnologica, salute, qualità della vita e sostenibilità si incontrano per generare un nuovo modello di sviluppo”, così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha presentato a Firenze, al Cinema La Compagnia, il rapporto conclusivo del progetto “Toscana 2050”, l’iniziativa pionieristica a livello italiano, già selezionata anche dal Dubai Future Forum come una tra le “best practice” a livello mondiale in tema di futuro.
I risultati raggiunti presentano un triplice obiettivo fissato dai modelli elaborati sulla base degli studi condotti da Teha Group, ASviS e Irpet: ripopolare i borghi e le aree periferiche della regione, costruire nuovi posti di lavoro puntando soprattutto sulle nuove professioni e raggiungere l’indipendenza energetica a livello regionale fondandosi sulla sostenibilità ambientale.

Nel 2050 potremmo avere una popolazione residente in Toscana tra 3,3 e 3,5 milioni di persone, un calo dovuto al progressivo spopolamento soprattutto delle aree più marginali. “Il nostro compito – continua Mazzeo – è rovesciare il paradigma e fare sempre di più di quei luoghi, i nuovi centri della Toscana del benessere. Possiamo porci l’obiettivo realistico di avere almeno 60mila residenti in più nelle aree a rischio spopolamento e, parallelamente, creare circa 40.000 nuovi posti di lavoro sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e la nascita di nuovi mestieri, soprattutto legati all’implementazione nei servizi alla persona dell’intelligenza artificiale”.
Cruciale il tema della sostenibilità ambientale e del fabbisogno energetico: gli studi dicono che si potrà raggiungere l’indipendenza energetica regionale con un maggior utilizzo delle fonti rinnovabili che, da sole, dovranno arrivare a soddisfare tra il 70 e l’85% dell’intero fabbisogno.

La Toscana guarda al futuro ma nel farlo non può e non deve prescindere dalla sua storia, dalla sua tradizione e dal ruolo che da sempre ha avuto nella cultura mondiale. A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Credo che sia essenziale il concetto del ritorno ciclico della storia: la Toscana deve lavorare per un nuovo Umanesimo e, di conseguenza, un nuovo Rinascimento. Questo significa, ad esempio, non soldi per le guerre e il riarmo, ma soldi per le Accademie, lo sviluppo del pensiero, l’arte e le scienze. La Toscana ha fatto da sempre scelte valoriali che hanno fatto progredire la civiltà mondiale, sempre partendo dalla centralità della persona, dalla valorizzazione del singolo che porta al benessere collettivo”.
Il percorso si è chiuso con il lancio di un nuovo progetto: un’agenda di lavoro interregionale sui grandi cambiamenti in atto, quindi demografia, intelligenza artificiale, longevità, coesione territoriale, sostenibilità. “Abbiamo costruito un metodo fatto di ascolto, dati, visione e partecipazione – ha concluso il presidente Mazzeo –. Ora offriamo questa esperienza alle altre Regioni e alle istituzioni nazionali come base per un’agenda condivisa sull’Italia che vogliamo nel 2050”.
La proposta sarà formalizzata nei prossimi mesi alla Conferenza dei presidenti dei consigli Regionali, con l’obiettivo di attivare un tavolo permanente di confronto sulle politiche del futuro.