Una leggera battuta di arresto per la crescita del turismo in Toscana. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Toscana Promozione Turistica, dopo gli ottimi risultati di inizio stagione si è registrato un graduale rallentamento a luglio e nei primi giorni di agosto.
La flessione dello 0,4% è stata però contenuta grazie al consolidamento della domanda straniera dopo ferragosto. Ancora in calo la domanda italiana negli stabilimenti balneari e ristorazione, ma anche le strutture ricettive hanno registrato una riduzione ulteriore della durata dei soggiorni e delle richieste di servizi aggiuntivi.
Lo studio: soffrono le località di mare, bene collina e montagna
La ricerca è stata condotta su un campione di 692 imprenditori del settore. Le presenze complessive dovrebbero superare i 21,9 milioni, gli arrivi i 5,7 milioni.
Il 38% del campione ha segnalato un calo della domanda italiana, con una stima della diminuzione dell’1,8%. Il 34,6% ha registrato un aumento della domanda straniera, con una crescita stimata dello 0,9%. Differente anche l’andamento tra strutture alberghiere ed extralberghiere: le prime stimate al +0,4%, le seconde in flessione dello 0,8%.
Cala il movimento turistico delle località costiere (-1,2%), imputabile soltanto al calo della domanda italiana (-2,9%). In leggero calo anche le presenze in città e centri d’arte (-0,5%). Crescita invece per tutte le altre tipologie: +1,8% campagna/collina, +1,5% aree di montagna, +1,4% termale e +1,5% per le località ad “altro interesse”.
Rispetto ai mercati, trainano quelli europei con una crescita significativa di francesi, polacchi, cechi, scandinavi, ungheresi, spagnoli, svizzeri, belgi e britannici. In leggero aumento anche le provenienze da Brasile, Cina, Paesi Bassi e Corea del Sud. Flessione invece per austriaci, tedeschi, statunitensi, giapponesi, indiani, canadesi e australiani.
Per settembre si evidenza un leggero ritardo nelle prenotazioni già acquisite, che potrebbe essere colmato grazie alle scelte di partenza last minute. Dalle risposte ricevute dalle imprese si segnala un calo dell’1,4% di prenotazioni, con un andamento leggermente migliore per città e centri d’arte. Per tutte le altre tipologie di offerta al momento siamo al meno 1% circa.
C’è incertezza per l’ultimo trimestre 2025: solo il 5,9% del campione ha segnalato un trend di crescita della domanda, contro il 32,5% di imprenditori che ha espresso preoccupazioni per una probabile ulteriore flessione della domanda.
Il presidente della Regione e l’assessore a turismo ed economia hanno sottolineato la conferma delle aspettative: il turismo toscano ha retto nonostante un rallentamento dei flussi. Il cambiamento delle abitudini, con le vacanze lunghe ad agosto che non rappresentano più la normalità, rende necessario continuare a lavorare sulla diversificazione e sulla destagionalizzazione dell’offerta. Infine, guardando alle previsioni per il mese di settembre e per l’autunno, entrambi hanno evidenziato che la sfida per i prossimi mesi sarà sostenere le imprese della filiera in un contesto di consumi più prudenti, continuando a lavorare su qualità, sostenibilità e innovazione come leve strategiche per il futuro.