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Università di Firenze, oli essenziali per salvare i marmi del Duomo

La sperimentazione dimostra l’efficacia di timo e origano contro il deterioramento causato da funghi e batteri

Il ballatoio del Duomo esposto a sud est – © Brunella Perito

Oli essenziali di timo e origano per salvare i marmi del Duomo di Firenze da funghi e batteri. Il metodo si è rivelato efficace contro alcuni fenomeni di deterioramento dovuti alla crescita e all’attività dei microrganismi sulle superfici lapidee.

È quanto emerge da una sperimentazione condotta da un team di ricerca coordinato dall’Università di Firenze, in collaborazione con l’Opera del Duomo. Nelle aree trattate con gli oli essenziali la crescita microbica che porta ad annerire il marmo bianco di Carrara di cui è rivestita la Cattedrale fiorentina si è arrestata.

Operazioni di controllo e manutenzione del Duomo di Firenze – © Paolo Lo Debole

Unifi: un team interdisciplinare

A guidare il team interdisciplinare Brunella Perito e Alba Santo, rispettivamente docente di Microbiologia generale del Dipartimento di Biologia e ricercatrice di Petrografia del Dipartimento di Scienze della Terra. Hanno inoltre partecipato i ricercatori degli Istituti di Scienze del Patrimonio Culturale e di Bioscienze e Biorisorse del CNR. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science of the Total Environment.

Sui marmi oggetto della sperimentazione – racconta Perito –, l’azione congiunta dei microrganismi, principalmente funghi neri e cianobatteri, aveva prodotto un tipo di annerimento del marmo bianco, che si sviluppa come una punteggiatura scura e diventa via via una patina più estesa”.

Il biodeterioramento dei marmi del Duomo

Su questo fenomeno di biodeterioramento, il team ha sperimentato il nuovo trattamento contro la crescita microbica in alternativa ai biocidi convenzionali utilizzati nel campo dei Beni Culturali. Una metodologia a basso impatto per l’ambiente e la salute umana.

“Per rispondere a una richiesta dell’Opera del Duomo, abbiamo saggiato l’efficacia di oli essenziali, le cui proprietà antimicrobiche sono ben note e sfruttate da sempre nella medicina popolare. Proprietà che negli ultimi anni hanno destato interesse in diversi campi incluso quello della conservazione” aggiunge la docente.

Oli essenziali: la scelta di timo e origano

La scelta è caduta su due fra gli oli essenziali più efficaci: timo e origano. “La sperimentazione preliminare eseguita in laboratorio con test di microbiologia e di colorimetria – spiega Santo – ha permesso di verificare che, applicati in una soluzione diluita, funzionano quanto i metodi a oggi utilizzati e non causano alterazioni all’aspetto del marmo”.

L’efficacia del trattamento sui marmi

Il team ha poi testato due aree del ballatoio esterno del Duomo con diversa esposizione, a nord-ovest e a sud-est, e conseguente differente livello di umidità e di presenza microbica.

“I risultati ottenuti con questa prima sperimentazione indicano che gli oli essenziali sono buoni candidati come biocidi innovativi per superfici marmoree. Per questo – conclude Perito –, continueremo la collaborazione con l’Opera del Duomo. Il nuovo trattamento, se sviluppato, potrà contribuire più in generale a combattere il biodeterioramento dei monumenti, che in ambienti urbani è particolarmente sviluppato”.

Intanto l’ulteriore sperimentazione servirà a individuare le condizioni più idonee per l’applicazione del trattamento e per il miglioramento dell’efficacia.

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