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Dal Tour de France alle Olimpiadi, ecco cos’hanno in mente Toscana ed Emilia-Romagna

Un’alleanza storica tra le due regioni porterà alla creazione di un’intesa che porterà ad azioni congiunte su cultura, innovazione, università, turismo e sport. Il sogno? Le Olimpiadi nel 2032

Tour de France - © facebook.com/letour

Un’alleanza strategica tra Emilia-Romagna e Toscana, insieme alle loro due Città Metropolitane, per un presente e un futuro di collaborazione, nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione in tutti i settori. È questo il risultato dell’incontro che si è svolto a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, dove si sono incontrati i presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini e Eugenio Giani. Incontro preceduto, in Comune a Bologna, da quello fra i sindaci delle Città Metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella. Tutti e quattro hanno deciso che l’attuale protocollo di collaborazione che lega le due Città Metropolitane, in scadenza, venga superato da una nuova intesa a quattro, più ampia, che veda insieme le due aree metropolitane e le due Regioni.

Sguardo al 2032

“Un passaggio di grande rilievo, che rafforza la collaborazione già avviata in questi anni ed estende il lavoro comune ad altri settori e iniziative” sottolinea il presidente Giani. “In alcuni campi avremo risultati concreti a breve, altri si dispiegheranno nei prossimi anni, ma soprattutto Emilia e Toscana insieme potranno esercitare un ruolo ancora più incisivo su tante questioni“. Un percorso condiviso che da subito avrà effetti concreti rispetto alla valorizzazione dei territori e alla crescita delle comunità locali in un’ottica di sostenibilità economica e sociale, dalle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante fino al progetto delle Olimpiadi 2032 in Emilia-Romagna e Toscana.

Le cose in comune

In mezzo tanti ambiti nei quali sviluppare sinergie strutturali e strategiche: cultura, turismo, Appennino, i due mari, Adriatico e Tirreno, e le Città d’arte; saperi e alta formazione, con le università e i centri di ricerca; le infrastrutture, con opere a cavallo fra le due regioni di importanza fondamentale per la mobilità delle persone e la competitività dei territori come la Pontremolese, o la Ciclovia del Sole, così come assi stradali e autostradali fondamentali per l’intero Paese. E ancora: la sanità e i sistemi di welfare; l’innovazione, il digitale e le nuove tecnologie. Quindi una fortissima attenzione per le aree montane; i servizi, a partire dalla gestione dei rifiuti. Fino allo sport, altrettanto importante: con l’obiettivo confermato di avere il Tour de France nel 2024 fra Firenze e Bologna e, appunto, il traguardo più suggestivo, le Olimpiadi 2032.

Eugenio Giani e Stefano Bonaccini

“Stiamo seriamente lavorando per portare per la prima volta il Tour de france in Emilia-Romagna e in Toscana, a Firenze. Con la Toscana dobbiamo lavorare alla candidatura per le Olimpiadi del 2032, ma soprattutto per tante opportunità che due regioni così grandi e confinanti, possono investire per il prossimo futuro” ha detto Stefano Bonaccini. “Noi sul Tour De France lavorermo perché nel 2024 quello che oggi è ancora un sogno possa diventare realtà. Sarebbe una cosa storica – ha aggiunto – anche perché in questo caso si potrebbe parlare della partenza”. Anche per Giani “lo sport è un valore fondamentale”. E su facebook scrive: “Condividiamo su questo due importanti traguardi, il Tour de France 2024 tra Bologna e Firenze con il sindaco Dario Nardella e le Olimpiadi 2032 nelle nostre regioni. Nel frattempo continuiamo ad impegnarci perché lo sport di base dei nostri territori possa presto riaprire in sicurezza. Usciremo dalla crisi attuale e lo faremo insieme”.

Il protocollo

I presidenti Bonaccini e Giani, d’intesa con i sindaci Merola e Nardella, hanno quindi dato mandato ai rispettivi uffici di definire il nuovo protocollo di collaborazione allargato. Un’alleanza fra Emilia-Romagna e Toscana, per un sistema territoriale coeso in grado di uscire meglio di ogni altro dalla crisi attuale e di gettare le basi per una ripartenza partecipata, che guardi prima di ogni altra cosa alle persone.

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