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Calcio, Italia-Germania under 20 allo stadio Lungobisenzio di Prato nel segno di Paolo Rossi

Le nazionali si sfideranno lunedì 27 marzo alle 15: sarà l’ultima gara del torneo 8 Nazioni per gli azzurri prima del Campionato del mondo che si disputerà a Bali a maggio

Calcio

Le nazionali di calcio under 20 di Italia e Germania si sfideranno lunedì 27 marzo alle 15 allo stadio Lungobisenzio di Prato (ingresso gratuito), ultima gara del torneo 8 Nazioni per gli azzurri prima del Campionato del mondo che si disputerà a Bali a maggio. Un evento sportivo internazionale che, ovviamente,  evoca anche due partite storiche rimaste nella memoria collettiva: la semifinale del campionato del mondo in Messico del 17 giugno 1970 e la finale dell’11 luglio 1982 del Campionato mondiali in Spagna. Un ricordo indelebile soprattutto per Prato: nelle due formazioni giocavano infatti due toscani come Mario Bertini e Paolo Rossi.

La partita è stato presentata stamattina in Palazzo comunale. Presenti anche la moglie e il fratello di Paolo Rossi, Federica Cappelletti e Rossano Rossi, e Massimo Bertini, nipote di Mario Bertini. Non è potuto intervenire dl capitano della squadra Samuel Giovane, a causa di un forte ritardo all’aeroporto di Francoforte dopo l’incontro con la Norvegia a Stravanger sempre per il torneo.

Tanti giovani, nel segno di Paolo Rossi

“È davvero una grande soddisfazione ospitare a Prato un evento sportivo di questa portata – afferma il sindaco Matteo Biffoni – Il calcio ha una grande capacità attrattiva e ringrazio pertanto coloro che sono riusciti a portare nella nostra città una partita a carattere internazionale, sarà una bella giornata di sport per tutti”.  Sono stati già invitati oltre 200 studenti degli istituti Pacetti, Cicognini, Gandhi, San Niccolò e Marco Polo e un migliaio di giocatori di ogni età delle squadre giovanili pratesi.

Rossano Rossi ha ricordato i trionfi del fratello con la maglia azzurra, a cui ha fatto seguito il commosso intervento della moglie Federica: “È una grande emozione essere qui a rappresentare Paolo insieme a Rossano e la Nazionale che lui ha tanto amato e onorato. Avrebbe voluto essere ricordato come nella famosa immagine di quella finale, con le braccia al cielo e la maglia azzurra. È giusto essere qui oggi con i giovani che Paolo amava e seguiva”.

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