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Nell’asteroide Bennu i segreti della vita sulla Terra: lo studierà anche un ricercatore fiorentino

John Brucato, dell’osservatorio di Arcetri dell’Inaf, è tra i tre italiani che insieme ad altri 200 scienziati da tutto il mondo analizzeranno i campioni dell’asteroide prelevati dalla Nasa

La capsula con i campioni dell’asteroide Bennu - © Ansa

C’è anche un ricercatore di Firenze tra i 200 scienziati di tutto il mondo che si preparano ad analizzare i campioni del suolo dell’asteroide Bennu, prelevati nella missione Osiris-Rex della Nasa, che possono aiutare a scoprire i segreti della storia del Sistema Solare e anche della vita sulla Terra.

250 grammi di asteroide riportati sulla terra

John Brucato, dell’osservatorio di Arcetri dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) è tra i tre ricercatori italiani in attesa di ricevere i campioni dell’asteroide che al momento si trovano al Johnson Space Center della Nasa a Houston, insieme a Elisabetta Dotto, dell’osservatorio di Roma dell’Inaf e a Maurizio Pajola, dell’osservatorio di Padova dell’Inaf.

La capsula, ancora chiusa, verrà sottoposta nei prossimi giorni a una sorta di Tac, che aiuterà a capire come i frammenti sono distribuiti al suo interno. Solo dopo questa primissima fase di analisi si procederà all’apertura della capsula, prevista non prima della prossima settimana. Poi è in programma un lungo periodo di studi, durante il quale i campioni saranno conservati in contenitori pieni di azoto puro, come stato fatto per le rocce lunari portate a Terra dalle missioni Apollo.

Ci vorranno mesi prima che i campioni siano distribuiti ai laboratori. “Dovranno essere condotti negli Stati Uniti gli studi preliminari sulla natura dei campioni, prima di classificarli e distribuirli” spiega John Brucato.Di sicuro la quantità complessiva di campioni arrivati sulla Terra è importante: almeno 250 grammi, secondo la Nasa.

L’asteroide Bennu è una capsula del tempo.

Solo tra diversi mesi quindi i campioni saranno classificati e poi distribuiti agli scienziati in tutto il mondo. L’attesa è grandissima perché Bennu appartiene a una famiglia di asteroidi primitivi, chiamati condriti carbonacee, che si ritiene risalgano all’epoca della formazione del Sistema Solare e possano contenere acqua e materiali organici.

In pratica l’asteroide è come una capsula del tempo, che  potrebbe aver portato la vita sulla Terra.”Ci troviamo di fronte a una capsula del tempo – spiega Brucato – perché si è andati a prelevare dei campioni da un corpo primitivo, che ha la stessa età del Sistema Solare. Ci aspettiamo di trovare materia organica, come amminoacidi”, aggiunge riferendosi al fatto che asteroidi simili a Bennu “sono caduti in abbondanza sulla Terra, nelle prime fasi di formazione del nostro pianeta”.

Identificare la materia organica al loro interno è quanto intende fare Brucato quando i campioni saranno nel suo laboratorio:finora nei meteoriti sono stati trovati amminoacidi, ma poiché l’analisi è avvenuta dopo molto tempo non si è mai sicuri che la materia organica non sia di origine terrestre”. Questa volta potrebbe arrivare la conferma dell’origine extraterrestre dei materiali che costituiscono i mattoni della vita.

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