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L’Accademia dei Georgofili inaugura il suo 271esimo anno accademico

Questa mattina la cerimonia a Palazzo Vecchio, il presidente Vincenzini: “Un costante impegno per il progresso dell’agricoltura”

L’inaugurazione del 271esimo anno accademico dell’Accademia dei Georgofili - © Accademia dei Georgofili

Si è aperto questa mattina con una cerimonia di inaugurazione a Palazzo Vecchio il 271esimo anno accademico dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, la più antica istituzione al mondo a occuparsi di agricoltura e ambiente.

Vincenzini: “Costante impegno per l’agricoltura e la scienza”

“È stato un anno in cui i Georgofili hanno voluto ribadire con determinazione la loro vitalità attraverso un costante impegno per il progresso dell’agricoltura – ha detto il presidente dell’Accademia Massimo Vincenzinidall’altra parte, i Georgofili sono storicamente convinti che, per combattere l’ignoranza, la strada maestra sia quella dell’impegno civile a favore della cultura in generale, e del mondo scientifico in particolare”.

“Abbiamo 271 anni ma li portiamo bene – ha scherzato Vincenzini – siamo molto attivi, vitali, presenti e questo mi fa molto piacere. L’ampia partecipazione a questa cerimonia lo testimonia, è una appartenenza fatta di scienziati e non è banale. In un momento in cui abbiamo bisogno di più scienza. Sono molto soddisfatto”.

L’agricoltura e l’Unione Europea

In occasione della cerimonia di oggi l’accademico Michele Pasca-Raymondo, presidente della sezione internazionale di Bruxelles, ha svolto la prolusione dal titolo “L’agricoltura è ancora essenziale per lo sviluppo dell’Unione europea?”

Secondo Pasca-Raymondo “c’è un obbligo, almeno morale, di affrontare le questioni relative alla sicurezza alimentare con priorità assoluta”. Serve “un recupero di fiducia nel rapporto tra Commissione e agricoltori, dal momento che gli agricoltori costituiscono un fattore indispensabile per la gestione del territorio e devono essere remunerati anche per la cura dello stesso e del paesaggio, per la necessaria prevenzione dei danni da fenomeni climatici estremi e per mantenere la vitalità dei territori rurali specie nelle aree interne”.

Sul settore, ha concluso Pasca-Raymondo, “noi speriamo che tutte le promesse che sono state fatte in Europa e nei vari paesi che la compongono siano mantenute dopo le elezioni. Ci si deve render conto che l’agricoltura non è un settore industriale come gli altri ma ha rigidità perché la terra su cui si lavora ha certe caratteristiche”.

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