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Il primo nido di tartaruga marina del 2025 nella Toscana settentrionale: la scoperta a Poveromo

Le tracce nei pressi di uno stabilimento balneare. La scelta di una zona così a nord della costa potrebbere essere collegata ai cambiamenti climatici e al riscaldamento delle acque. Trovato un secondo nido a Grosseto

Le tartarughe Caretta Caretta sulle spiagge della Toscana

Il primo nido di tartaruga marina Caretta caretta in Toscana è stato ritrovato sulle spiagge della costa apuana, a Poveromo, in provincia di Massa. A scoprirlo i volontari del Wwf nella consueta attività di monitoraggio mattutina. Alle 5:30 dell’11 giugno scorso hanno così osservato alcune tracce di tartaruga, di certo uscita dal mare in orario notturno: la prima traccia è stata avvistata presso il bagno Malù mentre la seconda, più netta e con aree di sabbia smossa, è stata trovata, più a sud, presso il bagno Henderson.

Senza dubbio una nidificazione, confermata dopo poco da uno scavo esplorativo effettuato dai biologi di Arpat intervenuti sul posto. Si tratta del primo nido registrato in Toscana nel 2025, ma la sorpresa riguarda, come spiega Arpat, “la posizione così settentrionale per la nostra regione e in anticipo rispetto agli anni precedenti: nel 2023 il primo nido massese era stato deposto il 19 giugno mentre nel 2024 il primo luglio (e anche nel 2021 e 2022 le prime nidificazioni erano state registrate a fine giugno-inizio di luglio)”.

ritrovamento nido Caretta caretta a Poveromo 2025 – © arpat

Allo studio la relazione tra il riscaldamento delle acque e i nidi sempre più a nord

Un evento che potrebbe essere collegato ai cambiamenti climatici e al riscaldamento dell’acqua del mare, che starebbero spingendo le femmine di Caretta Caretta a esplorare nuovi areali per la nidificazione, verso zone sempre più a nord, anche molto antropizzati e illuminati come gli stabilimenti balneari, strutture ricettive e porti. Un comportamento che è sotto la lente del progetto europeo Life Turtlenest, coordinato da Legambiente, a cui Arpat ha aderito come partner insieme a Stazione zoologica Anton Dhorn, Ispra, Università La Sapienza di Roma, Università di Barcellona, Fundació Universitària Balmes, ENCI, Cest Med, Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia.

Il progetto ha una durata di cinque anni e si prevede di monitorare circa ottomila chilometri di coste, incluse 64 aree protette della Rete Natura 2000, e in previsione 500 nidi, che verranno osservati per comprendere come l’impatto dei cambiamenti climatici possa incidere sulla scelta del sito di nidificazione da parte delle tartarughe, sulla temperatura di incubazione e sul successo della deposizione delle uova.

Il secondo nido a Grosseto

Più a sud, in zona Le Marze, un secondo nido è stato individuato la sera del 18 giugno. Ne dà notizia l’associazione tartAmare. A segnalare la presenza della tartaruga in fase di nidificazione è stata una famiglia in vacanza nella zona che ha visto una grossa femmina che stava scavando nella sabbia.

Subito hanno segnalato l’evento al numero 1530. Gli operatori sono accorsi sul luogo, appena in tempo per osservare la tartaruga lasciare la spiaggia e rientrare in mare. La presenza delle uova è stata così verificata e il nido verrà messo in sicurezza dal Comune di Grosseto e monitorato fino alla schiusa.

nido tartaruga marina a Grosseto – © tartAmare

I numeri della Toscana

Guardando ai dati Toscana, nel periodo 2013-2024 si sono registrati 76 nidi, sono state deposte complessivamente 7063 uova e sono nati 3361 piccoli.

Nel solo 2024, i nidi registrati sono stati 24, per un totale di 2.463 uova deposte e 1.244 piccoli nati. Un successo riproduttivo pari dunque al 50,5%.

ritrovamento nido Caretta caretta a Poveromo 2025 – © arpat
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