L’ospedale di Campostaggia a Poggibonsi ha celebrato oggi venticinque anni di attività con una giornata di festa e dibattiti e un’occasione per conoscere meglio i servizi offerti.
“L’ospedale di Campostaggia – evidenza il presidente della Toscana Eugenio Giani, che ha partecipato all’evento – è un fiore all’occhiello e un’eccellenza non solo del territorio senese ma per la Toscana intera. È la rappresentazione dell’impegno che questa Regione profonde per la sanità pubblica e universale: una sanità che non lascia indietro nessuno, ovunque le persone abitino, e che vuole rispondere con un’offerta di qualità ai bisogni sanitari dei cittadini, una sanità che investe sulle eccellenze dei grandi ospedali, sui presidi più piccoli e sull’assistenza sanitaria diffusa”. “Questo impegno che rivendichiamo con forza sul piano valoriale – prosegue Giani – ha radici lontane nel tempo in questa regione. Ma è qualcosa che ci è ancora caro e che vogliamo proiettare nel futuro, pur preoccupati del sottofinanziamento del sistema sanitario nazionale”.
Consulenze e prestazioni in libero accesso
La giornata di oggi all’ospedale di Campostaggia prevedeva la visita della nuova sala operatoria integrata della chirurgia generale e d’urgenza ma anche la possibilità di usufruire di consulenze e prestazioni in libero accesso. Come gli screening per il diabete 2, le malattie cardiovascolari e renali in età giovanile o per l’epatite C per i nati tra il 1969 e il 1989. C’è stata anche la visita al reparto di immunoematologia e medicina trasfusionale della prima squadra della Pietro Larghi volley. Sulla terrazza del bar invece la mostra “Com’eri vestita?”, dedicata alla violenza di genere.
“Una bella iniziativa che consente di tenere vivo il ricordo di quel percorso lungimirante che portò alla decisione di superare i piccoli ospedali di Poggibonsi, di San Gimignano e di Colle di Val d’Elsa, e realizzare un unico ospedale più grande e più moderno – commenta l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Simone Bezzini – in qualche modo lo spirito locale guardava a questo percorso con grande diffidenza ma è stata veramente una scelta lungimirante che ha consegnato alla Val d’Elsa e non solo, un ospedale più moderno, più grande, in grado di rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Oggi nessuno tornerebbe indietro”.
“Inoltre – aggiunge Bezzini – questo è un ospedale che ha ottime performance rispetto alla media nazionale, in termini di garanzia dei livelli essenziali di assistenza ed esiti delle cure, oltre ad essere una struttura fortemente integrata con i servizi territoriali e con la comunità.”