Innovazione/

Parkinson, dall’intelligenza artificiale un aiuto per prevedere i sintomi della malattia

Lo studio pubblicato su Npj Parkinson’s disease ha visto la collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna e Centro Parkinson dell’ASST Gaetano Pini-CTO

Algoritmi di AI per monitorare e predire l’attività neurale e i sintomi della malattia di Parkinson - © AI - Scuola Sant'Anna

È frutto della collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Centro Parkinson dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano lo studio pubblicato sulla rivista Npj Parkinson’s disease del gruppo Nature che ha ottenuto un importante risultato: prevedere l’evoluzione della malattia di Parkinson leggendo direttamente l’attività cerebrale, per un intervento terapeutico tempestivo e personalizzato.

Grazie a nuovi algoritmi di intelligenza artificiale e innovativi stimolatori cerebrali, la ricerca permette di monitorare e predire l’attività neurale e i sintomi della malattia di Parkinson: è stato presentato infatti un nuovo algoritmo che applica tecniche di intelligenza artificiale per predire l’evoluzione del segnale cerebrale nei pazienti con stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, DBS), monitorati costantemente al domicilio.

Possiamo ora ‘leggere nel futuro’ della malattia di Parkinson, stimando l’evoluzione clinica con una settimana di anticipo e intervenire tempestivamente sulla terapia di neuromodulazione per renderla più efficace. Questo risultato è molto importante per valorizzare appieno le nuove strategie di stimolazione cerebrale profonda di tipo adattativo, di cui il nostro Centro è tra i primi sperimentatori al mondo”, dichiara il prof. Ioannis U. Isaias, direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO.

La realizzazione dello studio è avvenuta in collaborazione con il gruppo di Alberto Mazzoni, professore associato presso l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. “Sono molto felice di questo risultato – afferma il Prof. Mazzoni, responsabile dello studio insieme al prof. Isaias – in quanto traduce in un utilizzo clinico immediato le nostre linee di ricerca sullo sviluppo di nuovi metodi ingegneristici per l’analisi dei segnali neurali. Sono particolarmente contento anche perché gli autori principali di questo lavoro, il dott. Salvatore Falciglia e la dott.ssa Laura Caffi, sono giovani ricercatori impegnati in un dottorato di ricerca in Biorobotica presso la Scuola Sant’Anna, ma collocato in un contesto internazionale. Questo progetto di ricerca è difatti in co-tutela non solo con il prof. Isaias, ma anche con la dott.ssa Chiara Palmisano dell’Università di Würzburg, in Germania”.

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