Un sistema in espansione, capace di garantire occupazione qualificata ai giovani e di rispondere alle esigenze delle imprese del territorio. È il bilancio più che positivo tracciato dalla Regione Toscana sugli ITS Academy, le Fondazioni di Istruzione Tecnologica Superiore che offrono percorsi post-diploma alternativi all’università, ma fortemente professionalizzanti.
“ITS significa la garanzia del 98% delle persone che si iscrivono nel lavoro concreto che poi ottengono“, ha dichiarato il presidente della Regione Eugenio Giani. “È il canale attraverso cui il lavoro specializzato trova una risposta in termini di formazione e poi di immediata capacità di inserimento nelle imprese“.
Nel corso dell’attuale legislatura, le fondazioni ITS in Toscana sono passate da 7 a 10, estendendo l’offerta formativa a tutte le 10 aree tecnologiche previste dalla riforma nazionale. Un traguardo importante, accompagnato da oltre 67 nuovi percorsi avviati e da un investimento complessivo che ha superato i 70 milioni di euro. “Le fondazioni sono strutture in cui il pubblico e il privato collaborano: ci mette risorse il pubblico, ma ce le mette anche il privato nel costruirsi questa struttura“, ha aggiunto Giani, sottolineando il ruolo chiave delle imprese nel progetto.
L’efficacia del modello ITS si riflette anche sul mercato del lavoro regionale. “Una domanda di lavoro che non a caso in Toscana vede un tasso d’occupazione da poco più del 65%, passare al 70% nell’arco di questi 5 anni“, ha spiegato Giani. “Una delle chiavi di volta per capire perché la Regione Toscana ha visto in questi 5 anni, fra le 20 regioni, aumentare di più i posti di lavoro. Per l’esattezza 118 mila nell’arco di 5 anni“.
Anche l’assessora regionale all’istruzione, formazione e lavoro, Alessandra Nardini, ha messo in evidenza i risultati ottenuti: “Siamo arrivati a un punto molto significativo. Intanto in questa legislatura noi siamo partiti ed erano 7 le fondazioni ITS Academy attive nella nostra regione. Oggi sono 10, attive su tutte le aree tecnologiche previste dalla riforma nazionale”.
Un’espansione anche in termini di capillarità territoriale: “Siamo riusciti per la prima volta in questa legislatura a toccare tutte le province toscane, quindi a rendere sempre più capillare anche dal punto di vista territoriale l’offerta formativa, proprio per andare a superare quelle disuguaglianze territoriali che ancora oggi persistono”.
L’offerta per il prossimo anno formativo, che inizierà ad ottobre 2025, è la più ricca mai registrata in Toscana: “Appunto dal prossimo ottobre abbiamo la possibilità di far partire ben 67 percorsi ITS. Ci auguriamo di raggiungere per tutti il numero minimo di allievi e allieve“, ha detto Nardini, ricordando che a inizio legislatura si contavano tra i 20 e i 30 percorsi l’anno.
Secondo i dati del monitoraggio annuale INDIRE, i risultati occupazionali sono solidi e confermati nel tempo: “Ben oltre l’80% dei ragazzi e ragazze che portano a termine questi percorsi entro un anno si inseriscono nel mondo del lavoro. E circa il 90% di loro lo fa in maniera assolutamente coerente con il percorso formativo che ha seguito. Anche questo è un dettaglio tutt’altro che secondario”.
Per il prossimo anno formativo, la Regione investirà oltre 18 milioni di euro attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus 2021–2027. “Crediamo che questo segmento formativo terziario non universitario rappresenti davvero una grandissima opportunità per mettere in campo buona occupazione: occupazione di qualità, quindi stabile, sicura, giustamente retribuita” ha proseguito Nardini.
L’assessora ha anche evidenziato come il sistema ITS non si ponga in alternativa all’università, ma in sinergia: “Non lo facciamo in contrapposizione ma insieme anche all’Università toscana, che non solo fa parte delle fondazioni ITS Academy del nostro territorio ma che con le cosiddette “passerelle” lavora per rendere sempre più complementari e uniti questi due mondi“.
In Toscana oggi tutti i settori strategici sono rappresentati nei percorsi ITS: dall’agroalimentare alla meccatronica, dai beni culturali all’edilizia, fino alla moda e ai servizi per le imprese, l’ultimo ambito introdotto con la decima fondazione nata. “Il nostro obiettivo è stato quello di non creare ITS doppioni sulla stessa area tecnologica, che andassero quindi a sovrapporsi, ma piuttosto chiedere alle singole fondazioni di aumentare i percorsi e distribuirli su tutto il territorio”, ha concluso Nardini. “Credo che il sistema ITS stia facendo davvero dei grandi passi in avanti”.