C’era un rapporto speciale tra Pippo Baudo e la Toscana. “Pippo Baudo ha fatto la storia della nostra televisione e della nostra cultura popolare. Con lui se ne va un pezzo d’Italia” ha ricordato sui social il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Il presentatore che ha rivoluzionato la tv italiana ricordava spesso gli spettacoli alla Bussola. Senza dimenticare poi gli incontri al Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta. Il presentatore si era schierato insieme a Katia Ricciarelli in difesa del lago di Massaciuccoli, luogo del cuore del maestro Giacomo Puccini. Senza dimenticare negli anni Ottanta “Serata d’onore” che andava in onda dal teatro Verdi a Montecatini Terme.
Le mille maschere di Pippo Baudo
Un personaggio così non poteva essere celebrato nel corso di mezzo secolo dagli artisti del Carnevale di Viareggio. “Addio a Pippo Baudo, gigante della televisione italiana – scrive la Fondazione – Con intelligenza e creatività ha rivoluzionato linguaggi e stili, inventando format indimenticabili che hanno riunito intere generazioni davanti al piccolo schermo. Anche il Carnevale di Viareggio, che lui tante volte ha raccontato in tv, conserva il suo ricordo. Il Carnevale di Viareggio si unisce al cordoglio per la sua scomparsa”.
La Fondazione ricorda quando nel 2013 fu super ospite della telecronaca dal corso mascherato nella sua veste di Cavaliere di Gran Croce dell’ordine del Carnevale di Viareggio. Una diretta tv che registrò il record di ascolti: un milione e 300mila spettatori. Più volte i maestri carristi lo hanno celebrato nelle loro creazioni. Tra queste ricordiamo l’allegoria “Salverò la Rai” di Fabrizio Galli (1987) in cui Baudo vestita i panni del personaggio della Walt Disney, Super Pippo.
Sulle pagine social della Fondazione del Carnevale di Viareggio spicca l’immagine di Pippo Baudo accanto al suo ritratto in cartapesta. Un incontro, catturato dall’obiettivo della macchina fotografica, il 2 maggio 2012, in occasione di una visita alla Cittadella.
In quell’occasione si registrava un programma per RaiTre. Il Pippo nazionale non solo scelse di posare accanto alla caricatura realizzata con maestria da Fabrizio Galli ma volle conoscere personalmente l’autore dell’opera che in più occasioni aveva tratto ispirazione dal mattatore televisivo per i suoi carri.
Il legame con Benigni, Bocelli e Conti
Impossibile poi non ricordare il legame a doppio filo tra Pippo Baudo e Roberto Benigni. Il premio Oscar conquistò il record di ascolti anche sul piccolo schermo con le sue battute corrosive, spesso scomode in occasione di tanti programmi tv e perfino a Sanremo. Memorabile il Fantastico del 1984.
Il “forte debito di riconoscenza” del cantante Andrea Bocelli che conquistò il successo e il grande pubblico con la canzone “Il mare calmo della sera” vincitrice del Festival di Sanremo nel 1994.
Un altro presentatore che tanto deve a Baudo è il fiorentino Carlo Conti come ha spiegato sulle pagine del Corriere della Sera. Il primo incontro, all’inizio degli anni 90, quando Conti era impegnato nella conduzione di “Big!” per la tv dei ragazzi. “Lo andai a trovare in camerino, alla Dear. ‘Stai andando bene’, mi disse -ricorda il presentatore toscano sul Corsera-. Non era uno che faceva tanti complimenti, bastava una pacca sulla spalla e voleva dire ‘Vai avanti così: impegnati e studia’. Poi, quella volta, si doveva preparare per il suo programma: ‘Io mi vesto’, avvertì. E me lo ritrovai in mutande. Con quei suoi boxer, che si cambiava dandomi fin dall’inizio una confidenza che ti faceva sentire suo amico e immodestamente collega”.
Carlo Conti ricorda infine con orgoglio quando gli amici lo chiamavano Pippuzzo per canzonarlo. “Ma per me era un onore, figuriamoci conoscerlo, addirittura diventargli amico e frequentarlo” conclude nell’intervista al Corriere della Sera.
L’omaggio dell’Accademia della Crusca
Ma Pippo Baudo ha lasciato il segno anche a livello sociale come la Treccani e l’Accademia della Crusca hanno studiato e certificato. Da qui tutta una serie di neologismi: “pippobaudismo“, “baudismo“, “baudeggiare“, “pippobaudista“, “baudiano“, “baudesco“. Neologismi finiti nel Vocabolario e usati nel linguaggio di tutti i giorni.
Fu il linguista Luca Serianni dell’Accademia della Crusca, in un saggio del 2003, a ipotizzare persino un nuovo verbo: “imbaudire” a indicare come “assumere lo stile di Pippo Baudo”. La certificazione ufficiale di come il presentatore ha davvero lasciato un solco profondo nella televisione italiana.