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“Uscivamo molto la notte” al Festival dei Popoli un viaggio nella Firenze incandescente degli anni ’80

Il 7 novembre in anteprima stampa e l’8 novembre alle 21 presso il cinema La Compagnia di Firenze il documentario a cura di Stefano Pistolini e Bruno Casini che ripercorre le origini della stagione irripetibile di Firenze agli arbori della New Wave

All’inizio degli anni Ottanta, Firenze cambia volto: da città aristocratica e meta di turismo contemplativo, diventa la capitale delle nuove culture giovanili.

Nascono movimenti e fenomeni ribattezzati “Rinascimento Rock” o “Fauna d’Arte”, e le notti fiorentine si accendono di creatività, edonismo e sperimentazione.

All’interno del Festival dei Popoli il 7 novembre in anteprima stampa e l’8 novembre alle 21 presso il cinema La Compagnia di Firenze il documentario “Uscivamo molto la notte” ripercorre le origini di quella stagione irripetibile, interrogandosi su come tutto ebbe inizio e su come prese forma quella straordinaria energia collettiva.

Gli autori sono Stefano Pistolini regista, giornalista e autore televisivo che ha pubblicato saggi e romanzi, e film dedicati alle culture giovanili, alla musica di Francesco De Gregori e un biopic su Pier Vittorio Tondelli,Bruno Casini scrittore da sempre impegnato nella promozione culturale e nello studio dei movimenti culturali e musicali della Firenze degli anni ’80.

Uscivamo molto la notte

Firenze negli anni ’80: una stagione incandescente

“Il documentario è un racconto che parte dal 1979 fino ai primissimi anni ’80. – ci ha raccontato Bruno Casini – Nel mio archivio abbiamo trovato dei video rari dei Neon, quando ancora erano in duo Marcello Michelotti e Stefano Gasparinetti Fuochi, realizzati in una cantina di via Pietrapiana dove c’era l’Ira’s shop il negozio della Ira Records, l’etichetta di Alberto Pirelli e dei Litfiba. Poi ci sono alcuni video dei Litfiba registrati dal vivo al Manila tra cui “Guerra” e “La luna”, molto colorati e molto pop. Poi ci sono alcune bellissime interviste tra cui quella a Federico Fiumani, Piero Pelù, Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo, Nicola Vannini. C’è tutto il mondo della New Wave fiorentina agli inizi.”

abbiamo scelto il flusso come chiave narrativa: un fiume di immagini, stimoli e ricostruzioni capace di restituire quel fuoco effimero e incandescente

Come mai nel documentario ci sono anche gli SPLEEN? Qual è il collegamento?

Volevamo raccontare il passato, ma anche il presente e il futuro. Secondo me questa città che può sembrare addormentata, e gli SPLEEN possono essere un “fuoco alla miccia”. In realtà poi il passato è sempre molto presente con le reunion dei CSI, dei Litfiba e artisti come Aiazzi, Maroccolo, Ghigo, e Piero che continuano le loro carriere soliste. Fiumani è andato a Berlino e ora sta scrivendo musica nuova. Il nostro è un documentario totalmente autoprodotto, senza nessun continuo degli enti locali.

“Uscivamo molto la notte” ma anche oggi usciamo, oppure no?

La Flog purtroppo non c’è più, il Viper è bruciato. Per il resto non saprei, mancano posti medio-piccoli, c’è il Glue che però è aperto solo il sabato. A me piacerebbe uscire tutte le sere per vedere qualcosa. Negli anni ’80 c’erano tantissimi palchi: il Manila, il Tenax, il Casablanca, la Rokkoteca Brighton a Settignano, e tutti facevano concerti. Manca una politica sugli spazi giovanili.

Il regista Stefano Pistolini ha raccontato: “Abbiamo avuto la fortuna di poter parlare con tanti protagonisti — da Piero Pelù a Sandro Lombardi, da Federico Fiumani a molti altri. Volevamo che il film restituisse la stessa fascinazione travolgente dell’epoca. Per questo abbiamo scelto il flusso come chiave narrativa: un fiume di immagini, stimoli e ricostruzioni capace di restituire quel fuoco effimero e incandescente”.

Uscivamo molto la notte: il TRAILER

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