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A Firenze si terrà il Convegno internazionale dell’Ingegneria del vento

Dal 28 al 31 agosto 2023 il meeting dei massimi esperti internazionali sugli effetti del vento e dei cambiamenti climatici su ambiente costruito e grandi infrastrutture, per riflettere sulle sfide del futuro

architettura contemporanea - © Thibaud

Eventi meteorologici estremi, sfide progettuali e innovazioni tecnologiche: ne parleranno gli esperti della comunità scientifica internazionale nel 16esimo Convegno internazionale dell’Ingegneria del Vento – ICWE 16, il più importante evento mondiale del settore, che si terrà al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 28 al 31 agosto.

Il convegno che si tiene ogni quattro anni, è organizzato dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale – DICEA dell’Università di Firenze, nell’ambito dell’International Association for Wind Engineering (IAWE), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ingegneria del Vento e del Centro di Ricerca Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento (CRIACIV).

Quest’anno si svolge per la prima volta in Italia, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

Densissimo il programma del convegno, che sarà suddiviso in sei sessioni plenarie, otto mini-simposi, 115 sessioni tecniche previste ogni giorno e tre sessioni dedicate ai 553 lavori scientifici e ai 45 poster selezionati.

“Il successo senza precedenti di partecipanti, circa 800, provenienti da 40 paesi, testimonia la risonanza e la qualità dell’organizzazione dell’Università di Firenze, riconosciuta internazionalmente come leader nel settore dell’ingegneria del vento attraverso il CRIACIV” spiega Claudio Borri, ordinario di Scienza delle costruzioni e chairman del convegno, assieme al co-chairman Gianni Bartoli, ordinario di Tecnica delle costruzioni dell’Ateneo fiorentino.

I maggiori esperti nazionali e internazionali dibatteranno sui temi più attuali: dagli effetti del vento sull’ambiente, a quelli sugli edifici e sulle grandi strutture e infrastrutture, alle azioni straordinarie dovute ai fenomeni meteorologici estremi.

“Grande attenzione avranno il tema dell’Intelligenza Artificiale applicata al nostro campo di studi e di intervento e quello relativo alla “bridge aerodynamics”, cioè gli effetti del vento sui ponti sottolinea Borri -, in particolare quelli di grande e grandissima luce (> 1,5 km), le cui realizzazioni si sono moltiplicate nel mondo negli ultimi anni”.

 

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