L’agricoltura, anche in Toscana, entra in una nuova era, dove la tradizione incontra la tecnologia e l’intelligenza artificiale diventa una risorsa per il lavoro di agricoltori e allevatori. Dall’uso dei droni alla gestione automatizzata dell’irrigazione, fino alle arnie “intelligenti”, l’innovazione sta ridisegnando i processi produttivi e rendendo le aziende agricole più sostenibili, efficienti e competitive.
Droni e sistemi sperimentali

In Toscana, l’agricoltura 4.0 è già realtà. Il progetto sperimentale Drone4Agri, terminato nei primi mesi del 2025, ha impiegato velivoli di ultima generazione per monitorare lo stato di salute delle colture e intervenire solo dove serve, riducendo consumi di acqua, energia e fitofarmaci. I droni hanno sorvolato vigne, campi e oliveti e raccolto dati preziosi: questi, una volta analizzati, hanno potuto individuare stress idrici o attacchi di parassiti.
A proposito di oliveti, merita una menzione il progetto Olionostrum, sviluppato in Valdambra: qui un frantoio sperimentale utilizza la tecnologia digitale per valorizzare il patrimonio olivicolo locale. Sensori, software e processi automatizzati permettono di ottenere un olio extravergine di qualità superiore, riducendo gli sprechi e rispettando i cicli naturali di maturazione delle olive.

L’olivicoltura innovativa trova applicazioni concrete anche grazie alla robotica. Come racconta Coldiretti Toscana, la raccolta assistita da macchine intelligenti e l’uso di sensori nei campi alleviano la carenza di manodopera e garantiscono una maggiore efficienza, soprattutto nelle zone collinari. Soluzioni come Robolio, un sistema sperimentale per la gestione automatizzata della raccolta, sono capaci di supportare gli agricoltori nel momento più delicato della stagione.
A Pistoia, invece, un vivaio ha introdotto sensori per la gestione sostenibile dell’acqua. I sistemi di monitoraggio raccolgono dati in tempo reale su umidità e temperatura del terreno, regolando in modo automatico l’irrigazione e consentendo un risparmio idrico fino al 40%.
Salute degli animali e tutela dell’ambiente

Sul fronte dell’allevamento, il progetto Precision Sheep applica i principi dell’agricoltura di precisione per migliorare la qualità e la quantità del latte ovino. App e strumenti digitali registrano i parametri di salute degli animali, aiutando gli allevatori a prendere decisioni tempestive e mirate.
L’intelligenza artificiale entra anche negli alveari con NomadiAPP, una piattaforma sviluppata per monitorare le colonie di api tramite sensori e software avanzati. Le “arnie intelligenti” raccolgono informazioni su temperatura, umidità e attività delle api, offrendo agli apicoltori un quadro costante delle condizioni degli alveari e contribuendo alla tutela della biodiversità e dell’ambiente.
Intelligenza artificiale in cantina e nei vigneti

Dal vino alle olive, fino al miele e ai pascoli, la digitalizzazione delle campagne toscane rappresenta una realtà ormai consolidata. Lo dimostra anche l’esperienza di Montepulciano delle Tenute del Cerro, dove l’intelligenza artificiale è già protagonista nella gestione della vendemmia e della qualità delle uve, con risultati sbalorditivi.
Anche il progetto DigiVit rappresenta un’eccellenza nel panorama dell’innovazione regionale. Sviluppato dal CNR in collaborazione con diverse università e cofinanziato dal Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana, il sistema utilizza droni per il monitoraggio dei vigneti e algoritmi di image processing per riconoscere e contare i grappoli, stimando rese e qualità.
Altri modelli innovativi

Il progetto SMASH ha l’obiettivo di realizzare un ecosistema robotico collaborativo, modulare ed integrato per il monitoraggio e la gestione sostenibile delle colture agrarie, nell’ottica dell’applicazione dell’agricoltura di precisione. Attraverso speciali sensori, il sistema permetterà di misurare e calcolare in modo accurato le reali necessità delle piante, in modo estremamente preciso.
Interessante anche l’applicazione iAgro, pensata per supportare gli agricoltori nella raccolta e nell’analisi dei dati. Lo strumento permette, attraverso una scansione fotografica 3D con il proprio smartphone, di caratterizzare la geometria delle chiome delle colture arboree (vite, olivo, alberi da frutto, mandorli, agrumi) e valutare parametri di vigoria. Infine, l’app determina la dose ottimale di acqua e agrofarmaco da distribuire in campo, in base al tipo di atomizzatore aziendale e alla malattia da prevenire o combattere.