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Al via la campagna “Firenze30” per inserire il limite di velocità generalizzato a 30 km

La campagna è promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS

Firenze30

Un città più sicura con meno incidenti sia per le auto che per i pedoni, questo è l’obiettivo della campagna “Firenze30” che ha preso il via durante la Settimana Europea della Mobilità da una rete di associazioni e cittadini.

In tutto il mondo ormai decine di città hanno adottato il modello della Città 30, ovvero l’introduzione del limite di velocità generalizzato a 30 km/h ad eccezione delle strade principali e di scorrimento.

L’obiettivo strategico dell’Unione Europea per la sicurezza stradale prevede di azzerare al 2050 il numero di vittime e feriti gravi sulle strade. Il Parlamento Europeo propone quindi il limite di 30 km/h come regola generale per le zone residenziali e con un elevato numero di ciclisti e pedoni.

La campagna Firenze30 è promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS.

“Il tema che viene trattato da queste associazioni spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milaniinteresse i cittadini ed interessa tutto il Consiglio comunale. Pur con le differenze proposte si tratta di un tema trasversale in modo particolare quando le richieste che le associazioni portano avanti sono legate alla sicurezza stradale. I numeri in Italia sono impietosi, siamo a pochi giorno dall’approvazione, in Consiglio dei Ministri del nuovo Codice della strada e, a mio giudizio, c’è bisogno, non soltanto di repressione, di aumento delle pene, di attenzione e di controlli c’è bisogno della prevenzione, della formazione, dell’attenzione alla guida dell’essere consapevole dei rischi quando ci mettiamo alla guida, qualunque sia il mezzo. Le autovetture sono sempre più sicure, i soggetti che adesso sono diventati deboli sono i pedoni, sono i ciclisti ed i motociclisti. C’è necessità – conclude Milani – di un cambio di ragionamento su come ci muoviamo in città e le indicazioni e le istanze che portano avanti queste associazioni sono molto interessanti”.

“Ringrazio le realtà coinvolte in questa campagna perché permetteranno di aprire una discussione profonda su come le nostre città devono cambiare per essere più vivibilidichiara l’assessore all’ambiente e transizione ecologica Andrea Giorgio –. Abbiamo l’esempio di Bologna – che da giugno ha iniziato il percorso per diventare una “città 30” – e anche noi a Firenze abbiamo fatto molto in questi anni tra le ‘zone 30’ e le strade scolastiche: ora serve un salto di qualità per tutelare i pedoni e i ciclisti, per ridisegnare lo spazio pubblico nei quartieri restituendolo ai cittadini più bello e vivibile, per diminuire gli incidenti, il traffico, il rumore e l’inquinamento in città. Lavoreremo insieme a queste realtà per costruire consapevolezza e condivisione”.

“Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata” spiega Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile, “una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, in cui le strade siano progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile”.

“Le strade nella nostra provincia, negli ultimi 10 anni, hanno visto 135 morti e 29.000 feriti” spiega Stefano Guarnieri presidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri. “Crediamo che non sia più accettabile e la moderazione della velocità è il tema di partenza per dire basta morti in strada”.

Spiega Edoardo Falchini di Fridays for Future Firenze: “lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e la riprogettazione delle strade a misura di pedone riducono l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e contribuiscono a ridurre l’esclusione sociale e la diseguaglianza”.

 

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