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Alla Crumb Gallery in mostra le opere “di confine” di Adriana Luperto

Esposti fino al 13 maggio dipinti che raffigurano paesaggi, lande desolate in bilico tra un sentimento di angoscia, di paura dell’ignoto, e la speranza di un passaggio, di una trasformazione da uno stato a un altro

L’artista salentina Adriana Luperto è “ospite” nella Crumb Gallery di Firenze con la sua nuova mostra “CONFINI”.

Esporrà fino al 13 maggio una serie di dipinti di vario formato che raffigurano paesaggi, lande desolate, segnate brevemente da alcuni elementi come case, alberi, sporadiche figure umane.

L’artista mette in scena quell’attimo immobile e incantato in cui l’aria si fa rarefatta e il silenzio assoluto; quella condizione di pura sospensione, in bilico tra un sentimento di angoscia, di paura dell’ignoto, e la speranza di un passaggio, di una trasformazione da uno stato a un altro, sia pur fisico.

In questa serie di oli su tela, emerge la percezione e la sorpresa dell’inconoscibile, l’incognita di incontrare in qualsiasi momento l’altro: l’altro da sé, il Paese straniero, la fine in vista di un nuovo inizio. Sono luoghi che affiorano dalla nebbia o che scompaiono affogati nel crepuscolo, metafore dei tanti cambiamenti cui ti costringe l’esistenza stessa.

Sono confini da attraversare, come in un romanzo di Joseph Conrad, in cui la luce sfarfalla una volta ancora per poi spegnersi e diventare buio fitto.

Sono le terre che la Luperto vive quotidianamente e che fanno parte della sua esistenza, da un lato quelle del Salento, dominate dal sole e dal mare, dall’altro della Toscana con le sue colline, la sua campagna più morbide e malinconiche.

“Ci sono luoghi nella mia vita in cui sono arrivata in punta di piedi, poco per volta, come in sogno. Altri che sono apparsi come un’esplosione improvvisa. E, sempre, mi sono trovata di fronte a un paesaggio sconosciuto, inaspettato” ha dichiarato.

Chi è Adriana Luperto

Adriana Luperto, salentina di nascita, disegna e dipinge da quando aveva 11 anni. In Cina ha studiato tecnica tradizionale dell’acquerello su carta di riso. Negli anni Novanta lavora a scenografie, murales e allestimenti a Lugano.

Nel decennio successivo realizza Lamiere, una serie di pastelli a cera sui fogli del Moleskine, montati su lamiere d’acciaio di medie dimensioni, che poi espone a Milano (2005). Collabora anche con la cantautrice Pia Tuccitto illustrando il booklet del suo cd, Un segreto che.

Nel 2007 partecipa alla Biennale di Venezia esponendo al 13×17 Padiglione Italia, iniziativa curata da Philippe Daverio e Jean Blanchaert. Alla fine degli anni Duemila hanno inizio una serie di personali tra Milano e Lecce. Nel 2017 VandAepublisher pubblica il catalogo, La solitudine dell’amore, che raccoglie un ciclo di acrilici su pannelli in mdf e multistrato.

Tra le ultime personali: Milano nei miei occhi Libreria Bocca, Milano (dicembre 2017), catalogo VandAepublisher a cura di Vera Agosti (2017); Preferisco il rumore del mare, Tethys Gallery, Firenze (aprile 2018); Fuori, qèc – via Sercambi, Firenze (novembre 2018); Tra terra e cielo, Crumb Gallery, Firenze (giugno 2019); All you can fuck, Crumb Gallery, Firenze (marzo 2021) e Festival ReWriters 2021, Roma (ottobre 2021).

Informazioni sull’evento:

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