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Apicoltura toscana, oltre un milione per la tutela e il rilancio

La richiesta per il 2023 avanzata da Regione Toscana al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Saccardi: “Disposto il finanziamento delle associazioni apistiche per quest’anno”

Apicoltore - © OlgaKok

Apicoltura toscana da tutelare e valorizzare sempre di più. La Regione Toscana ha approvato il sottoprogramma apistico regionale per il periodo 2023-2027 che si inserisce della programmazione della Politica agricola comunitaria 2023 – 2027. Verrà presentata al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e prevede una richiesta di risorse per il 2023 e per ogni anno successivo fino al 2027 di circa 1,2 milioni di euro all’anno.

Apicoltura, gli obiettivi del programma

La vicepresidente e assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, che quella delibera ha presentato spiega gli obiettivi del programma: accrescere la redditività delle aziende apistiche. Fondamentale inoltre promuovere l’orientamento al mercato e i processi di integrazione e aggregazione delle imprese e dell’offerta.

La Regione Toscana punta inoltre a favorire la tutela e valorizzazione della biodiversità animale e vegetale e della biodiversità naturale. Si batte per sostenere e sviluppare l’agricoltura nelle aree con vincoli naturali. Infine intende creare e sostenere l’occupazione e l’inclusione sociale nelle aree rurali e promuovere la conoscenza dei consumatori.

L’analisi dell’assessora Saccardi

Crediamo che le nostre aziende – sottolinea la vicepresidentedebbano e possano dedicare maggiore attenzione alla ricerca, all’utilizzo delle migliori tecnologie e alla digitalizzazione. Ma tra i nostri obiettivi fondamentali c’è anche quello di non perdere biodiversità, preservando al tempo stesso gli habitat e i paesaggi. In questo senso i nostri operatori ci forniscono un contributo decisivo. Insomma il settore apistico è parte fondante e fondamentale della filiera toscana della qualità. Merita tutta la nostra attenzione. Ci preoccuperemo che abbiano un sempre migliore accesso a tutte le informazioni in grado di aggiornare conduzione e metodi in uso nei loro allevamenti”.

Stefania Saccardi

Il sostegno alle associazioni apistiche

Nell’immediato la Regione ha disposto il finanziamento delle associazioni apistiche per le azioni del periodo che va dal 1°agosto scorso alla fine di quest’anno. “Si tratta di una misura molto attesa dagli operatori di un settore che per la Toscana rappresenta una ricchezza. Un settore portatore di una qualità che intendiamo tutelare e sviluppare quanto più possibile – conclude SaccardiCi aiutano in questo sforzo sia il sottoprogramma di qualità che i nostri uffici, che voglio ringraziare, hanno predisposto, sia la non irrilevante entità dei finanziamenti su cui potremmo contare e che, ne sono certa, i circa 2300 nostri piccoli e medi apicoltori che commercializzano la loro produzione, sapranno far fruttare al meglio”.

Tutti i numeri dell’apicoltura in Toscana

La maggior parte degli apicoltori toscani (4.742) produce per l’autoconsumo, mentre circa 2.300 (2.294) si dedica anche alla commercializzazione del miele. Gli apicoltori stanziali sono 5.145, mentre coloro che si dedicano anche al nomadismo sono 2.206.

La specie largamente prevalente è l’apis mellifera ligustica, allevata da 6.676 apicoltori, seguita a grandissima distanza dalla carnica con 26, dalla siciliana con 2 e da altre specie con 284.

La densità di apiari per chilometro quadrato in Toscana si attesta su 0,7, con una ripartizione abbastanza omogenea nelle tre macroaree corrispondenti ai territori della Aziende sanitarie: la sud est con 5.982 apiari, la nord ovest con 5.675 e la centro con 4.513.

Per altre informazioni sull’apicoltura in Toscana

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