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I campi di lavanda in Toscana: viaggio nella valle dei profumi

Secondo una stima di Coldiretti, le aziende che si sono specializzate in questa produzione sono almeno un centinaio per circa 250 ettari interessati. E la filiera delle erbe officinali dà vita a un nuovo turismo slow

Non solo papaveri e girasoli. La Toscana, tra giugno e luglio, si tinge di viola con la fioritura dei campi di lavanda. La coltivazione di questa pianta interessa soprattutto le colline pisane di Santa Luce, sede del progetto “La Valle dei Profumi”, finanziato dalla Regione Toscana, dal quale è nata una vera e propria filiera delle erbe officinali.

La Toscana diventa così un angolo di Provenza italiana grazie all’impegno delle aziende agricole che coltivano la lavanda e la trasformano in oli essenziali destinati a molti settori, come la cosmetica e l’alimentazione. Da qualche anno, questi dolci pendii coperti di fiori lilla sono inoltre una meta turistica molto apprezzata che attrae visitatori appassionati di fotografia, paesaggi mozzafiato e fragranze sostenibili.

Campi di lavanda: dove trovarli in Toscana

Provenza in Toscana: la Valle dei Profumi – © FERNANDO VILLAR – Ansa

In Toscana i lavandeti panoramici sono sparsi in tutte le province. Nel Pisano, si trovano, come anticipato, a Santa Luce e Orciano Pisano; nei dintorni di Lucca, invece, per godersi appieno colori ed essenze della macchia mediterranea, basta dirigersi verso Massarosa, sulle rive del Lago di Massaciuccoli. Qui infatti è attivo il progetto della “Via delle Erbe” che si snoda lungo strade bianche e unisce le imprese agricole e florovivaistiche.

L’esplorazione può continuare in Maremma, più precisamente tra i “filari” di Civitella Marittima; poi nel Senese, in piena valle del Chianti, sulle colline di Fonterutoli e a Castellina in Chianti. Terminiamo il tour ad Arezzo, a Castelfranco di Sopra, località che omaggia la lavanda con un festival, tra degustazioni, laboratori e incontri con esperti di aromaterapia.

La filiera delle erbe officinali

Secondo una stima di Coldiretti Pisa le superfici destinate alle erbe officinali sono diventate dieci volte maggiori nell’ultimo decennio; così come le aziende che progressivamente hanno convertito o destinato parte dei terreni, anche incolti, alla produzione di lavanda.

L’esempio della Valle dei Profumi è tra i più interessanti a livello nazionale: oggi gli ettari destinati alla lavanda sono complessivamente diciotto dai due iniziali. Un trend confermato anche nel resto della Toscana dove le aziende che si sono specializzate nella coltivazione della lavanda sono almeno un centinaio per circa 250 ettari coinvolti.

Un nuovo tipo di turismo

Le potenzialità del settore – commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Pisa e Coldiretti Toscana – sono notevoli così come i campi di applicazione delle erbe officinali. La lavanda è tra le erbe officinali più coltivate in Toscana ed è diventata anche un interessante strumento di promozione e turismo del territorio. In questi giorni, nelle colline pisane, e così come nel resto dei territori della nostra regione, arrivano turisti ed appassionati per fare passeggiate nei profumati campi colorati di viola. È nato un turismo attorno alle erbe officinali con le aziende che hanno sviluppato attività didattiche ed iniziative di intrattenimento”.

Presente e futuro del settore

In tutta Italia, secondo il Piano di settore delle piante officinali, sono circa tremila le aziende agricole impegnate con una superficie coltivata a piante aromatiche, medicinali e da condimento di oltre 7 mila ettari che coprono però appena il 30% del fabbisogno nazionale mentre il restante 70% viene soddisfatto dall’estero. La Cina, principale produttore mondiale, fornisce un quarto delle erbe officinali utilizzate dall’Italia, ma si tratta di prodotti che spesso non garantiscono gli standard di sicurezza alimentare e ambientale.

È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali, ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute – spiega ancora Filippi –. Importante è sostenere gli investimenti nazionali in un settore in forte crescita come quello delle erbe officinali

Lavanda, proprietà e usi

Un’esperienza inaspettata in Toscana: i campi di lavanda – © NEIL HALL – Ansa

Sono quasi 300 le piante officinali utilizzate in Italia che, viste le loro particolari proprietà, vengono utilizzate per scopi erboristici, farmaceutici, cosmetici, liquoristici, culinari, per la preparazione di prodotti per la profumeria, per l’industria dolciaria, infusi, per la difesa delle colture, per l’igiene della persona, della casa o per l’ottenimento di oli essenziali o tinture per l’abbigliamento. Tra queste, oltre alla lavanda, ci sono basilico, elicriso, menta peperita, stevia rebaudiana, peperoncino, tarassaco, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, eucalipto, mirto, stevia e lippia, zafferano, camomilla, echinacea e bardana.

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