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Cantuccini Toscani IGP, nel 2019 la produzione è aumentata del 12,9%

Il biscotto simbolo del Made in Tuscany non teme la concorrenza ma con l’emergenza Covid-19 molto è cambiato: oggi servono interventi di sostegno per l’export agroalimentare, campagne di promozione e un’accelerazione nel processo di digitalizzazione

Sono preparati con pochi e semplici ingredienti, eppure i Cantuccini Toscani IGP rappresentano il dolce per eccellenza: un prodotto che può donare un attimo di serenità anche in momenti duri, come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza Covid-19. Sarà anche per questo motivo che i cantucci toscani si confermano un dessert amato da tutti, ambasciatore del Made in Tuscany e dalle grandi potenzialità commerciali.

I numeri diffusi da Assocantuccini, che unisce i produttori di Cantuccini Toscani alle mandorle, parlano chiaro. La produzione certificata è passata da 2.036 tonnellate del 2018 a 2.300 tonnellate nel 2019 con un incremento del 12,9%. Il merito di questo risultato è da attribuirsi in egual misura al buon andamento dei consumi nazionali e di quelli esteri, attestati intorno al 37% della produzione complessiva.

I cantuccini toscani – spiega Giovanni Belli, presidente di Assocantuccini – sono tra i prodotti regionali più internazionalizzati. Il valore al consumo supera i 41 milioni di euro e una parte importante del fatturato è realizzato sui mercati mondiali“.

L’export agroalimentare al tempo del Covid-19

Ma con la pandemia sono giunte anche preoccupazioni, soprattutto riguardanti la domanda estera relativa ai cantucci toscani.

In tanti paesi duramente colpiti dal Coronavirus – continua il presidente –, i consumi di beni d’importazione sono in contrazione. Anche il turismo dall’estero verso l’Italia e la Toscana è fortemente rallentato; ciò rischia di bloccare il consumo di prodotti tipici a forte identità territoriale. I danni possono essere incalcolabili per tutto il Made in Tuscany agroalimentare a forte vocazione esportatrice. Le eccellenze dolciarie soffriranno così come quelle vitivinicole. Siamo nella stessa situazione”.

La promozione nei mercati esteri

Una soluzione per contrastare la crisi c’è e consiste nel puntare con decisione sulla promozione nei mercati esteri.

Purtroppo in questo momento – sottolinea Belli – mancano proprio gli strumenti più adatti per realizzare questa operazione: non ci sono incentivi per promuovere all’estero la Toscana e le sue DOP e IGP tramite campagne digitali sui social. Le Associazioni di Promozione e i Consorzi di Tutela potrebbero fare tanto per sostenere i consumi dei prodotti tipici utilizzando le nuove tecnologie ma i bandi sono rimasti fermi ai tempi pre-Covid: incentivi all’apertura di show room e partecipazione a fiere. Il mondo però nel frattempo è cambiato e non tornerà più lo stesso. Il digitale e il commercio elettronico sono ormai la quarta gamba della distribuzione: il canale più dinamico e l’unico in forte crescita. Chiediamo alle istituzioni regionali un grande sforzo su questi cambiamenti e la messa a punto di strumenti che possano aiutarci a cavalcarli”.

Le nuove tecnologie al servizio dell’agroalimentare

Come già aveva anticipato durante la trasmissione social #RET – Storie di Resilienza Enogastronomica Toscana, condotta da Tinto, voce di Decanter su Rai Radio2, Giovanni Belli è convinto che l’online sia il futuro, soprattutto per fare acquisti. La tradizione dei cantuccini toscani deve quindi necessariamente abbracciare le nuove tecnologie per avvicinarsi ai consumatori e garantire competitività: “Senza un’adeguata presenza in rete rischiamo di perdere il contatto non soltanto con i clienti esteri ma anche con una quota significativa di quelli nazionali. Mi riferisco ai nostri giovani, le cui preferenze e i cui gusti sono sempre più mediati da internet”.

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