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Moda green: il Consorzio Cuoio di Toscana lancia il decalogo della sostenibilità

“Sustanaibility Statement” fissa in dieci punti gli standard qualitativi ed etici a cui si attengono le aziende del consorzio, leader nella creazione di cuoio da suola

Il Consorzio Cuoio di Toscana punta ancora sulla sostenibilità ambientale. Lo fa grazie al decalogo “Sustanaibility Statement”, che in dieci punti fissa gli standard qualitativi ed etici che devono essere tenuti dalle aziende del consorzio, che si assume così il ruolo di garante sia verso le griffe internazionali che utilizzano le sue produzioni, sia nei confronti del consumatore finale.
Le sette aziende associate al consorzio, leader nella creazione di cuoio da suola con quote di mercato pari al 98% di quello italiano e oltre l’80% di quello europeo, ufficializzano in questo modo le loro buone pratiche.

Le imprese associate si trovano in provincia di Pisa, tra Santa Croce sull’Arno e San Miniato. Qui realizzano un cuoio da suola unico, ottenuto con concia lenta al vegetale, attraverso un processo antico basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dal legno.

Un esempio virtuoso di economia circolare

“Siamo da sempre impegnati a garantire il rispetto dell’ambiente – sottolinea il presidente del Consorzio Cuoio di Toscana, Antonio Quirici – e l’industria del cuoio da suola conciato al vegetale è sostenibile a partire dal suo Dna, un esempio virtuoso di economia circolare e un’arte antica immutata nei secoli. Il progetto “Sustanaibility Statement” ufficializza e definisce le best practice di sostenibilità delle aziende consorziate, ricordando in primis che il cuoio è una risorsa 100% naturale, rinnovabile e di recupero”.

Come spiega il presidente Quirici infatti le aziende di Cuoio di Toscana trasformano uno scarto dell’industria alimentare, che altrimenti sarebbe destinato allo smaltimento, in “un materiale di qualità, eccellenza e simbolo di alto artigianato Made in Italy”.

Le regole di Cuoio di Toscana per la sostenibilità ambientale ed etica

Il decalogo “Sustanaibility Statement” impone prima di tutto tra i prerequisiti indispensabili il pellame provenga da allevamenti non intensivi. Inoltre sottolinea l’importanza e la valenza qualitativa della slow production, attraverso un processo radicato nei secoli e basato sull’utilizzo di materiali organici come i tannini naturali, che sono estratti dalle piante di castagno, mimosa e quebracho e garantiscono una lavorazione esente da metalli, a tutela della salute dei consumatori e della qualità delle creazioni e dell’ambiente.

Grazie a questo trattamento, effettuato da tutte le aziende del consorzio Cuoio di Toscana, il pellame rimane duttile ed è anche più̀ resistente, garantendo così ai prodotti maggiore sicurezza anche quando entrano a contatto con la pelle dei consumatori.

Il decalogo pensa anche allo smaltimento dei rifiuti. Gli scarti organici prodotti dalle prime fasi di lavorazione devono essere recuperati, un tassello fondamentale per la sostenibilità perché sottrae al ciclo dei rifiuti materia organica ricca di proteine e amminoacidi, che può ancora essere utilizzata nell‘industria alimentare, farmaceutica e nutraceutica.
Infine le aziende si impegnano a sostenere i diritti e la tutela dei loro impiegati e a tutelare i valori di etica sociale.

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