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Covid-19: Pisa studia un antibiotico efficace contro le infezione secondarie

Il Cefiderocol si è dimostrato efficace su pazienti fragili affetti anche da Coronavirus secondo lo studio condotto sui pazienti dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana

Il Cefiderocol, un nuovo antibiotico della classe delle cefalosporine siderofore, approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ad aprile, si è mostrato efficace nel trattare i pazienti fragili affetti da Covid-19. La notizia arriva da Pisa dove l’Università ha condotto uno studio sui pazienti dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, che è stato pubblicato su Clinical Infectious Diseases.

Il Cefiderocol si è mostrato efficace a distanza di un mese dal trattamento, e con sopravvivenza del 90%, nel 70% dei casi in cui è stato somministrato, su malati anche di Covid-19 particolarmente a rischio, perché affetti da pluripatologie o debilitati da trattamenti chirurgici, nella cura delle infezioni secondarie da batteri Gram-negativi resistenti ai carbapenemici.

Il suo meccanismo d’azione rende questo antibiotico attivo nei confronti dei batteri produttori di enzimi resistenti ai carbapenemi e dei batteri non fermentanti.

La ricerca condotta su dieci pazienti critici

La ricerca, che riporta l’esperienza condotta a malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana diretta da Francesco Menichetti, dimostra l’efficacia dell’antibiotico Cefiderocol su 10 pazienti critici di età media di 75 anni: 5 ospedalizzati per polmonite Sars-Cov-2, 4 ustionati e un malato chirurgico (perforazione del colon). Tutti erano in ventilazione meccanica invasiva in terapia intensiva e due in terapia sostitutiva renale continua.

A seguito del fallimento delle terapie antibiotiche iniziali e dello sviluppo anche di tossicità correlata, è stato somministrato Cefiderocol, in monoterapia in 9/10 pazienti. La durata del trattamento è stata di 14 giorni e il successo clinico a 30 giorni è stato del 70%, mentre la sopravvivenza a 30 giorni del 90% (con un solo decesso, un paziente con Covid-19).

Uno studio importante contro la resistenza agli antibiotici

“La resistenza agli antibiotici è un fenomeno in continua crescita ed è un pericolo globale, tanto che l’OMS lo ha inserito tra le dieci minacce alla salute mondiale per il quinquennio 2019-2023 – commenta Marco Falcone, professore associato di Malattie infettive del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa e primo autore della pubblicazione – purtroppo l’Italia è ai primi posti in Europa per numero di decessi per infezioni causate da microrganismi antibiotico-resistenti ed è quindi fondamentale trovare nuove ed efficaci terapie in tempi rapidi. Lo studio messo a punto all’ospedale di Cisanello rappresenta oggi la più ampia esperienza mondiale con questo antibiotico, che ha bypassato i meccanismi di resistenza e che noi abbiamo somministrato sui pazienti affetti da Covid-19 in quanto più suscettibili a infezioni batteriche secondarie, che ne hanno aggravato il quadro clinico. Ci auguriamo che questa nuova opzione terapeutica, fornitaci per un uso compassionevole, sia al più presto disponibile su larga scala”.

Attualmente in fase di valutazione presso Aifa dopo l’approvazione di Ema, Cefiderocol si serve del sistema di assorbimento del ferro proprio dei batteri, per aprirsi un varco nella cellula, agendo quindi come un cavallo di Troia.

 

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