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Festival della legalità al via nel segno delle stragi di Capaci e via D’Amelio

Un appuntamento per accendere i riflettori su personaggi che hanno fatto della loro esistenza un manifesto vivente di impegno e opposizione alla mafia. Quest’anno tra loro anche lo chef Filippo Cogliandro, ambasciatore antiracket per la ristorazione in Italia e nel mondo

Festival della legalità - © Comune Firenze

Nel trentennale dalle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, per condividere i valori della giustizia, della legalità e della non violenza, torna a Firenze nella sua sesta edizione il Festival della Legalità, ideato e promosso dall’associazione Il Gomitolo Perduto .

Un appuntamento che ha lìintento di accendere i riflettori su personaggi che quotidianamente lottano contro le mafie, persone troppo spesso isolate, che hanno fatto della loro esistenza un manifesto vivente di impegno e opposizione, sacrificando per questo tutta la propria vita .

La cena per la Legalità di questa sera dà il via ufficiale al festival, organizzata in collaborazione con l’istituto alberghiero Saffi alla quale parteciperanno numerosi ospiti tra cui la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, l’assessora all’Educazione e Welfare Sara Funaro e l’assessora Ambiente e Turismo Cecilia del Re.

Il menù sarà curato da Filippo Cogliandro, ambasciatore antiracket per la ristorazione in Italia e nel mondo, che si è ribellato alla mafia e ha rifiutato la scorta e da allora collabora soprattutto con ragazzi per diffondere il più possibile il suo messaggio.

Domani, sabato 11 giugno, a partire dalle 21 al caffè letterario nel cortile delle Murate, si terrà il dibattito “Vittime di Stato e di Mafia” con la presentazione del libro “Io posso, due donne sole contro la mafia” scritto da Marco Lillo e PIF ed edito da Feltrinelli.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Dario Nardella, interverrà Savina Pilliu, protagonista insieme alla sorella Maria Rosa, della storia di resistenza civile raccontata nel libro. Le sorelle Pilliu non hanno ceduto alle minacce di un costruttore legato alla mafia, combattendo per oltre 30 anni in difesa della propria abitazione. I loro avversari sono poi stati arrestati e condannati ad un cospicuo risarcimento, che però non potranno mai pagare poiché i loro beni sono stati sequestrati dopo l’arresto; lo Stato italiano, pretende dalle sorelle Pilliu le dovute tasse sul risarcimento, seppure mai incassato . Presenti alla discussione anche gli autori del libro: Marco Lillo in presenza e PIF con un video messaggio.

Sul palco anche Don Pino De Masi, responsabile di Libera per la Piana di Gioia Tauro. L’incontro sarà moderato da Lisa Ciardi, de La Nazione e introdotto da Mimma Dardano, fondatrice e presidente onorario dell’associazione Il Gomitolo Perduto.

Durante la serata, verrà presentata la canzone: “Piazza Leoni”, dedicata alla vicenda delle sorelle Pilliu, scritta e interpretata da Gioele e Zanze.

Ospitare a Firenze Filippo Cogliandro, Don Pino de Masi e Savina Pilliu non è solo un grande onore per noi, ma anche un modo tangibile per avvicinare la nostra città a tematiche che non possono più essere liquidate semplicemente pensandole “lontane” – ha commentato Mimma Dardano, presidente onoraria e fondatrice dell’associazione per la legalità Il Gomitolo Perduto – Per combattere la mafia è necessario non essere complici e per riuscire a non essere complici bisogna essere informati e consapevoli.

La Marcia della Legalità chiuderà il Festival nella giornata di domenica 12 giugno: due percorsi di lunghezze diverse attraverseranno il centro della città per poi congiungersi e terminare all’Accademia dei Georgofili in via Lambertesca, luogo simbolo delle stragi di mafia per la nostra città, dove nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 93, persero la vita i coniugi Fabrizio Nencioni e Angela Fiume con le loro figlie Nadia e Caterina e lo studente Dario Capolicchio.

È un festival che mette insieme tante iniziative per non dimenticare una delle pagine più buie della nostra Repubblica – ha detto l’assessore a Educazione e Welfare Sara Funaroe ricordare il dramma delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio a trent’anni di distanza. I valori della giustizia, della legalità e della non violenza, che sono alla base di questa manifestazione ci appartengono, sono fortemente radicati nella nostra comunità e l’associazione il Gomitolo perduto con questa iniziativa offre alla città un’occasione preziosa per tenere viva la memoria su temi per i quali è necessario continuare a tenere alta l’attenzione. Ed è importante farlo a partire dalla scuola“.

Il progetto è realizzato a valere sul bando “Siete presente con i giovani per ripartire”, promosso dal Cesvot e finanziato da Regione Toscana – Giovanisì in accordo con il dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale. Con il contributo della fondazione CR di Firenze.

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