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Giuliano Amato è il nuovo presidente della Corte Costituzionale, la Toscana si congratula

Amato è torinese, ma ha studiato al liceo classico di Lucca, si è laureato a Pisa ed è stato Presidente della Scuola Superiore Sant’Anna. Le parole di Antonio Mazzeo e Sabina Nuti

Mattarella, Casellati, Fico, Amato e Patroni Griffi - © Ufficio Stampa Quirinale

Giuliano Amato ha prestato giuramento stamani al Palazzo del Quirinale, dinanzi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Giudice della Corte Costituzionale Filippo Patroni Griffi. È lui, Amato, il nuovo presidente della Corte Costituzionale.

Torinese, 83 anni, ha studiato al liceo classico Machiavelli di Lucca e si è laureato all’Università di Pisa. Professore emerito di diritto pubblico comparato, più volte ministro, Amato ha all’attivo due mandati da presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001. È stato inoltre nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 12 settembre 2013.

L’orgoglio della Toscana

“Questa è una notizia che mi fa enormemente piacere” commenta il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. “Non solo per il rapporto personale che ho la fortuna di avere con lui da anni, ma perché rappresenta un motivo di orgoglio per la Toscana e Pisa, città nella quale ha studiato e che lo ha visto prima presidente dell’associazione degli ex-allievi della scuola Sant’Anna e poi designato come presidente del consiglio di amministrazione della Scuola stessa“.

“A lui vanno le mie più sentite congratulazioni e l’augurio di buon lavoro” continua Mazzeo. “Ed è bello e simbolico che le sua nomina sia avvenuta in una giornata che potrebbe essere davvero molto importante per il nostro Paese. Mi auguro che ci sia l’occasione quanto prima di poter ospitare il presidente Amato in Consiglio Regionale. Avremmo avuto piacere già di averlo alla celebrazione della Festa della Toscana, ma purtroppo per impegni in Corte non era stato disponibile. Mi piacerebbe che presto possa essere con noi”.

La comunità scientifica

“Amato continuerà a offrire le proprie capacità di insigne giurista nel presiedere il massimo organo di garanzia costituzionale”

Tra le altre cose Amato è stato Presidente della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Istituto Treccani, nonché, dal 1994 al 1997, dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust). È Presidente onorario del Centro Studi Americani di Roma e Presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili.

“Siamo certi che Giuliano Amato continuerà a offrire le proprie capacità di insigne giurista nel presiedere il massimo organo di garanzia costituzionale, al servizio del Paese e a tutela dei diritti di ogni cittadino” commenta la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, a nome di tutta la comunità dell’ateneo. Amato, spiega la Sant’Anna, “è stato allievo ordinario di Scienze Giuridiche, in uno dei collegi poi confluiti nella Scuola Superiore Sant’Anna, fino a diventarne presidente del consiglio di amministrazione, tra il 2012 e il 2013, anno in cui si dimise perché nominato dal Presidente della Repubblica Napolitano come giudice costituzionale”.

“Amato – conclude Sabina Nuti – ha sempre mantenuto con la nostra istituzione un intenso legame scientifico e umano, contribuendo in modo determinante alla sua crescita e al suo sviluppo, dedicando particolare attenzione a progetti come quello della mobilità sociale e merito, promosso dalla Scuola per avvicinare e orientare alla formazione universitaria studenti di talento, che vivono in contesti più svantaggiati, e portando la sua testimonianza ai corsi di orientamento e agli incontri con gli allievi della Sant’Anna”.

Numerosi i suoi articoli su antitrust, libertà individuali, forma di governo, integrazione europea e su vari temi politici. Amato ha redatto 171 decisioni dal suo ingresso alla Corte costituzionale, nel 2013, fino ad oggi. Alcune delle pronunce più significative sono pubblicate sul sito online della Consulta nella pagina del Presidente. Tra queste si ricordano quelle in materia di diritti fondamentali e diritto all’identità personale.

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