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Cultura /Capitale della Cultura 2024

Giovanni Veronesi e l’amore per la Maremma: “Sarebbe un colpo di genio portare il titolo qui”

Il regista toscano racconta il legame con il territorio e perché Grosseto dovrebbe diventare Capitale italiana della Cultura 2024. “Qui c’è una magia che rende questi luoghi diversi. C’è una verità che ti mette a tuo agio”

“Chiudi così quest’intervista: se pure non fosse Capitale della Cultura, per me la Maremma ha già vinto”. Giovanni Veronesi non ne avrà a male se invece iniziamo in questo modo. La sua è una dichiarazione di amore piena per questa terra, che vive e su cui investe energia e creatività. Il regista e sceneggiatore, toscano di Prato e naturalizzato maremmano, vive a Castiglione della Pescaia diversi mesi l’anno, nel luogo che ha conosciuto nell’infanzia e che non ha più lasciato. Qui ha preso anche le redini del Festival del Cinema di Mare, al posto di Claudio Carabba. La notizia di Grosseto scelta tra le dieci città finaliste per la Capitale italiana della Cultura 2024 arriva quasi come una promessa e una rivincita.

Pensando a un personaggio noto, di cultura, che possa rappresentare ed esaltare Grosseto e la Maremma è venuto alla mente subito il suo nome. Abbiamo fatto bene?

Sì certo, come no

Sarebbe un colpo di genio da parte di chi deve assegnare questo titolo, ma avranno il coraggio di farlo?

Perché questa terra meriterebbe il titolo?

Non credo sia solo Grosseto, credo che sia la Toscana a meritarselo e soprattutto la Maremma, che è una regione all’interno della regione e poco conosciuta dal mondo. Qui c’è un altro modo  di vivere, di accogliere le persone. C’è il carattere diverso dei maremmani, che a volte è burbero, ma a volte è di una genorisità enorme. Credo che le bellezze da National Geographic che ha la Maremma si possano meritare qualsiasi titolo.

Come vive questi luoghi?

Vivo la Maremma come va vissuta. Vado molto a cavallo, guadarla così è il top.  Ancora molti italiani non conoscono i butteri. Conoscono i posti più famosi, certo,  però non si sono mai spinti all’interno. Sarebbe un colpo di genio da parte di chi deve assegnare questo titolo: ma avranno il coraggio di farlo? Bisognerebbe scegliere guardando oltre la cittadina e coinvolgendo tutto il territorio interno. Non farebbero neanche tanta fatica a scegliere e a smistare tutta la cultura dei vari luoghi, dalle rovine di Roselle alle terme, alle coste meravigliose, ai paesi dell’interno. alle paludi. Sono posti che parlano da soli.

La Maremma ti nasconde la sua essenza finché non ti svela la sua anima. E’ una verità che ti mette a tuo agio

Mi sembra chiaro che lei la Maremma la ama proprio.

Io ho già scelto dove morire. L’accordo è: il Festival del Cinema di Mare lo faccio gratis, ma voi mi date la tomba a Castiglione della Pescaia (ride, ndr).

La cultura, il cinema, quanto possono qualificare e cambiare i luoghi.

Ogni luogo in Italia ha una storia da raccontare, ogni cespuglio ha visto i sandali dei romani. La Maremma credo sia la più bella, è un set a cielo aperto. Se come me giri qui,  sfrutti la bellezza della natura. Questa natura che non è il Chianti, che non sono le Apuane. Ma è brulla, tosta, vera, si sente il suo respiro, qualcosa di magico. Qui c’è qualcosa di diverso rispetto ad altre zone, anche della stessa Toscana che sono più famose, ma che hanno un’estetica forse più rileccata, più ortodossa, ma con meno anima. Mentre invece la Maremma è come se ti nascondesse la sua vera essenza fino a che te la svela. E la sua anima è fatta di steccati, è fatta di boschi, di spiagge con i tronchi bianchi ossidati dal mare, è fatta di vacche maremmane. È un valore aggiunto rispetto ad altre zone. È una verità che ti mette a tuo agio. Credo sia importante far conoscere questa parte della Toscana. Accade sempre:  quando ci mettono piedi, poi vogliono sempre tornare.

Un legame questo che si traduce anche in attività artistiche e culturali, come il Festival del Cinema di Mare. State già preparando la nuova edizione?

Stiamo già lavorando con Lorenzo Luzzetti. Il primo è stato di prova, anche il secondo sarà una prova generale per poi fare un Festival come Dio comanda. Ora è una chicca. Porterò superospiti, personaggi particolari, cercando di coinvolgere di più il paese:  la piazza, la spiaggia, il castello, la saletta cinematografica all’aperto. Mi piacerebbe che il festivale fosse il paese stesso.

La scorsa edizione è andata bene…

Molto bene, sono entrato in punta di piedi e ho portato amici attori e registi come  Paolo Virzì, Elio Germano, Violante Placido: superospiti che sono venuti gratis e questo è molto importante per me. Quast’anno speriamo di continuare e se l’amministrazione comunale, come sembra, ci darà una mano io metterò tutta la mia esperienza e le mie amicizie a disposizione del festival. Mi piacerebbe diventasse davvero una perla cinematografica.

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