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Ucraina, Forum Mediterraneo: “Lettera a Kiev e a Mosca, costruiamo la pace”. Toscana pronta ad accogliere i profughi

I 60 sindaci aprono i lavori con un minuto di silenzio per le vittime. Messaggio audio del sindaco di Kiev. La sindaca di Sarajevo: “Sosteniamo gli ucraini perche sappiamo cos’è un assedio”. Il presidente Giani cita Stazzema

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Si apre con un minuto di silenzio per le prime vittime della guerra in Ucraina il forum dei sindaci del Mediterraneo a Firenze. Un silenzio che risuona pesante nelle sale di Palazzo Vecchio e che incombe sulla giornata di lavori che dovrebbe avere come obiettivo unico “la pace”, la sua costruzione, il suo mantenimento. L’assedio a Kiev da parte dell’esercito russo è ormai realtà e le parole della sindaca di Sarajevo, Benjamina Karić riaprono ferite mai davvero rimarginate: “Sosteniamo Kiev perché Sarajevo sa bene cosa significa un assedio: quello che noi abbiamo sofferto è stato il più lungo della storia”.

La lettera ai sindaci di Kiev e di Mosca

I sessanta sindaci del Mediterraneo sono arrivati la sera del 24 febbraio a Firenze, accolti da una cena a Villa Bardini. Un momento di saluto e poi stamattina i lavori nel Salone dei Cinquecento che porteranno alla stesura della “dichiarazione di Firenze”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella lancia un appello a nome di tutti i suoi colleghi: “Chiediamo alla Russia di fermare la guerra, di fermarla ora. Proprio stamani ho inviato una lettera ai sindaci di Mosca e Kiev per chiedere loro di accogliere questo nostro comune appello senza esitazioni perchè le città non hanno eserciti, sono fatte per vivere di pace”. “L’epoca che stiamo vivendo ci impone di essere più coraggiosi, di assumere la responsabilità di intervenire nel dibattito internazionale e nei processi decisionali, diventando protagonisti veri e attivi del dialogo del Mediterraneo. Dobbiamo tra di noi sapere che questo spazio non ci verrà dato se non saremo noi i primi a credere nella enorme potenzialità delle città. Oggi abbiamo la sensazione che l’Europa stia smarrendo la consapevolezza della storia e della forza di questa area geografica. L’assenza politica che si avverte è un fatto che ci preoccupa moltissimo: abbiamo invece bisogno di un’Europa più coraggiosa, che prenda a cuore il Mediterraneo”.

Il testo della lettera e la risposta del sindaco di Kiev

“Vi scrivo mentre ha appena preso avvio il Mediterranean Mayors’ Florence Forum alla presenza di più di 60 sindaci delle principali città che si affacciano sul Mar Mediterraneo – ha scritto il sindaco –. Da Istanbul ad Atene, da Sarajevo a Amman, da Izmir a Gerusalemme, da Roma a Tirana, da Zagabria a Beirut, da Belgrado a La Valletta, da Marsiglia a Tel Aviv tutti insieme abbiamo iniziato i nostri lavori con un minuto di silenzio in favore delle vittime del conflitto armato che si sta consumando in Ucraina. E tutti insieme chiediamo l’immediata conclusione della guerra”. “Mi rivolgo a voi – continua Nardella – perché possiate farvi promotori del nostro comune appello alla pace e favorire l’apertura immediata di un negoziato di pace. Le città non hanno eserciti, ma sono fatte per vivere di pace e per la pace. Caro Sergej, ti chiedo di fare il possibile perché possa concludersi al più presto questo intervento armato. Caro Vitalij, ti sono vicino in queste ore difficilissime”.

Immediata la risposta del sindaco di Kiev, Vitalij Klitschko (città con cui Firenze è gemellata da tempo), con un messaggio audio: “Grazie dei tuoi messaggi Dario. Voglio dirti che siamo un popolo e uno stato pacifici, mai siamo stati aggressivi contro qualcuno, noi vogliamo la pace e quello che stiamo vivendo in queste ore è un incubo. Grazie per il tuo supporto. Speriamo che tutto si risolva presto”

“Firenze è pronta ad accogliere i profughi ucraini come aveva già fatto per l’Afghanistan”, ha poi detto il primo cittadino in una intervista a Repubblica. “Se ci sarà la disponibilità del governo italiano, vorrei mettere a disposizione Firenze per un incontro di pace. Stiamo per avere una nuova, grande emergenza umanitaria”. “Nel 1955 – racconta – in piena guerra fredda, invitato da Giorgio La Pira, il sindaco di Mosca venne a Firenze a incontrare i sindaci occidentali e ad abbracciare il cardinale Elia Della Costa. Non vedo perché non si possa ritentare”.

Il presidente Giani ricorda la testimonianza di Enrico Pieri, supertite di Sant’Anna di Stazzema

Ma è tutta la Toscana a mobilitarsi, come fa sapere il presidente, Eugenio Giani: saremo prontissimi ad accogliere eventuali profughi dall’Ucraina. “Noi ci troviamo di fronte a un dittatore, Putin, cinico e crudele – ha detto – E noi non abbiamo evidentemente capito, quando la Russia era debole, cosa avremmo dovuto fare per integrarla di più dentro l’Europa. Chi ci rimette sono le persone deboli, inermi, i normali cittadini, i bambini che vediamo sotto i bombardamenti, le persone anziane che disorientate non sanno cosa fare. Io lo vivo con grande amarezza, il mio appello alla pace è fortissimo, il mio sdegno verso il comportamento del dittatore russo Putin è altrettanto forte“.

Giani sceglie di associare le immagini dei bambini ucraini che fuggono dai bombardamenti a una delle pagine più vergognose della storia recente: Sant’Anna di Stazzema. E lo fa ricordando la figura di Enrico Pieri, il bambino superstite dell’eccidio nazista in cui fu sterminata la sua famiglia il 12 agosto 1944 nella strage di 560 civili innocenti che si erano rifugiati sulle alture della Versilia durante il passaggio della guerra.

“Mi risuonano da ieri nella testa le parole di Enrico Pieri, sopravvissuto all’eccidio di Sant’Anna di Stazzema che ci ha lasciato solo qualche settimana fa dopo una vita spesa a trasmettere alle nuove generazioni i valori della pace e della libertà. Mai più Sant’anne ripetevi spesso ai più giovani – ha scritto Giani sui social –  con la speranza e la fiducia di non vedere più persone perdere i propri cari per mano della guerra. Le scene di bambini soli per strada, di persone accalcate nel tunnel della metro per difendersi dai bombardamenti e che fuggono disperatamente sono dolorose, non è questo il mondo che vogliamo. La Toscana è e sarà sempre dalla parte della pace e della libertà, cosi’ come ci ha insegnato Enrico”.

Romano Prodi lancia un’unica università del Mediterraneo

L’ex premiere e ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, dal forum sottolinea la debolezza di questa Europa. “Oggi c’è una nuova coscienza, perché anche i paesi del nord hanno capito che il Mediterraneo è un problema di tutti”, “ci siamo completamente spezzati, frammentati, ora bisogna ricostruire i rapporti dei tempi migliori”, “a partire da progetti concreti e abbiamo bisogno di mettere insieme i giovani” con “la creazione di 20-30 universita’ comuni nel Mediterraneo”. Non filiali di una università,  “ma 20-30 università paritarie con egual numero di studenti e professori del sud e del nord. Parlo ai sindaci perché deve nascere dal basso questa forza che deve costringere l’Ue a farsi promotore di questa iniziativa”.

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