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Il 5G ci salverà dagli incidenti stradali: l’Istituto Tecip di Pisa studia le possibili applicazioni

Intervista a Piero Castoldi professore di Telecomunicazioni all’Istituto Tecip della Scuola Sant’Anna di Pisa

5G - © anon_tae

Un’App che ci avverte mentre stiamo attraversando la strada dell’arrivo di un’auto a forte velocità, oppure un sistema che permette di prevedere con estrema precisione e largo anticipo la collisione altrimenti inevitabile tra due veicoli. Queste sono solo alcune delle possibili applicazioni della tecnologia 5G che si stanno studiando e sperimentando all’interno dell’Istituto Tecip della Scuola Sant’Anna di Pisa.

Sono tre, per adesso, i possibili campi di applicazione della tecnologia del 5G: la localizzazione anonima degli utenti finalizzata all’individuazione di assembramenti mediata dal cellulare; la salvaguardia degli utenti vulnerabili della strada (pedoni, biciclette e monopattini) che mediante individuazione della loro posizione e di veicoli a quattro ruote potenzialmente pericolosi sono avvisati; l’ndividuazione della posizione di un veicolo di emergenza in avvicinamento a supporto della guida assistita.

Il professore Piero Castoldi ci descrive così le ultime sperimentazioni attualmente in corso: “Il 5G a differenza delle precedenti generazioni di radiomobili prevede delle funzionalità di rete che possono servire applicazioni in maniera più specifica. Se c’è da collegare tanti oggetti oppure se c’è necessità di fornire una velocità di trasmissione più elevata il 5G è in grado di adattarsi a queste esigenze e di fornire un supporto a basso ritardo alle applicazioni.

Una delle applicazioni a cui il Tecip sta pensando è per esempio quella della localizzazione mediata da rete 5G dei veicoli o degli utenti vulnerabili della strada. Innanzi tutto la localizzazione ovviamente di tipo anonimo può essere effettuata o attraverso il cellulare di cui la persona è in possesso oppure dal sistema di navigazione del veicolo

In che modo può aiutarci la localizzazione?

Localizzare i veicoli cioè avere una sorta di visibilità da parte di un sistema di sicurezza centralizzato riguardo alla posizione dei veicoli può evitare gli incidenti. – afferma il professor Castoldi – Mi spiego meglio, le automobili moderne hanno già sistemi anticollisione basati su dei radar che vedono se c’è un ostacolo e frenano automaticamente il veicolo. Però in certe situazioni per esempio nel caso di un’automobile che sfora uno stop o buca un rosso a tutta velocità sicuramente il sistema radar non basta, non riuscirà a frenarla in tempo, quando vede la collisione è troppo tardi.

Invece avere un sistema che riesce ad individuare un avvicinamento precoce tra due veicoli permette di “prevedere” una collisione e può far rallentare le automobili con maggiore tempestività rispetto a una visione di tipo radar. Oppure in un altro caso quando arriva un’ambulanza, il 5G la localizza e ci aiuta a capire che comportamento bisogna tenere. Possiamo capire cioè se l’ambulanza arriva da dietro, da davanti o di lato, in una sorta di guida assistita. Questa è la prima applicazione a cui abbiamo pensato.

E per quanto riguarda i pedoni?

Un’altra applicazione a cui abbiamo pensato è questa: se un pedone sta attraversando la strada e un’automobile arriva a tutta velocità viene allertato prima di attraversare la strada tramite un’App che emette una suoneria di emergenza o una vibrazione particolarmente intensa che lo avvisa che c’è un pericolo vicino a lui.

Quindi si tratta di applicazioni diverse ma la tecnologia è sempre stessa. Nei prossimi mesi pubblicheremo i risultati delle nostre ricerche poi saranno gli operatori delle telecomunicazioni che dovranno farsi avanti per implementarle. Penso che queste nuove ricerche che sono un’evoluzione della guida assistita e della sicurezza stradale potranno prendere piede nel giro di qualche anno. Possiamo dire che il 5G ci salverà la vita.

L’Istituto Tecip

L’Istituto TeCIP è nato a Pisa nel 2001 come Centro di Eccellenza del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Anima dell’Istituto in cui lavorano circa 300 ricercatori e docenti sono la ricerca e la formazione collegate alle tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione. La ricerca, scientifica e tecnologica, ha carattere interdisciplinare e si sviluppa in Laboratori dotati di attrezzature e tecnologie di assoluta avanguardia. Il budget annuo è di oltre 10 milioni di euro per lo svolgimento delle attività di ricerca, con l’obiettivo di portare l’innovazione a un grado di maturità tecnologica che ne permetta l’utilizzo in campo.

Le grandi aree di ricerca riguardano: le reti di comunicazione ottiche con l’impiego di tecnologie fotoniche, anche nei campi della sensoristica e della biofotonica; le applicazioni informatiche e telematiche di sistemi embedded real-time e le reti di sensori per l’Internet delle Cose; gli ambienti virtuali e i sistemi robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo-macchina e della percezione umana.

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