Cultura/

In occasione del centenario della nascita il Museo Novecento omaggia Vinicio Berti

Una selezione dei dipinti del grande maestro fiorentino nella mostra a cura di Eva Franciolli e Sergio Risaliti aperta fino a maggio 2022

Vinicio Berti al Museo Novecento

Una selezione di dipinti dell’artista fiorentino Vinicio Berti (1921-1991) per celebrare il centenario della nascita: è quanto propone il Museo Novecento di Firenze fino al primo maggio 2022.

La rassegna dal titolo ‘Vinicio Berti’, curata da Eva Francioli e Sergio Risaliti, mette in mostra una selezione di tele che fanno parte della raccolta di circa 600 opere donate alla città di Firenze dalla vedova dell’artista, Liberia Pini.

Per l’occasione viene eccezionalmente esposto un trittico ideale, oggetto di un restauro portato a termine proprio per la mostra. Si tratta di tre dipinti inediti del 1951, grazie ai quali è oggi possibile gettare nuova luce su una fase particolarmente delicata della vita personale e professionale dell’artista.

In esse Vinicio Berti sembra rielaborare in chiave del tutto personale, la triade cromatica che aveva contraddistinto la ricerca dei grandi maestri dell’avanguardia russa, uno su tutti Kazimir Malevič, le cui composizioni si fondavano sul dialogo tra bianchi, rossi e neri.

I dipinti, realizzati a tecnica mista su faesite, vengono mostrati come pannelli di un trittico ideale, che guida lo spettatore in un racconto di angoscia e di riscatto.

“Come ci eravamo ripromessi in occasione del convegno dedicato a Vinicio Berti nel giugno scorso, inauguriamo il progetto espositivo dedicato al celebre pittore fiorentino nelle sale del secondo piano del museo – spiega Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Dal cospicuo fondo di opere donate dal Comune di Firenze abbiamo studiato e poi scelto tre tele che sono state riconosciute come appartenenti a un trittico. Al centro di questa composizione svetta la falce e martello, icona di una fede politica cui Berti aveva aderito fin dalla giovane età senza mai confutarne le ragioni storiche e l’impegno civile”. 

Vinicio Berti

Chi è Vinicio Berti

Vinicio Berti nato a Firenze l’11 giugno 1921 e morto nel 1991 è stato un pittore, illustratore ed autore di fumetti italiano tra i fondatori dell’Astrattismo classico fiorentino ed è una delle personalità artistiche più significative del dopoguerra.

Ha esordito come pittore nel 1942 con opere di carattere realista-espressionista, iniziando così la sua partecipazione al movimento di rinnovamento dell’arte contemporanea italiana. Nel 1945 ha fondato insieme al pittore Bruno Brunetti, Fernando Farulli, Gualtiero Nativi e al poeta Alberto Caverni, il giornale culturale rivoluzionario Torrente, ed è stato tra i protagonisti del movimento innovatore Arte d’Oggi, legato alla rivista omonima.

Alla pittura astratta è approdato nel 1947, dopo una fase di rilettura del cubismo e del futurismo (1945 – 1947). Con Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti ha fondato il movimento Astrattismo classico e ne ha sottoscritto nel 1950, a conclusione dell’esperienza, il Manifesto redatto da Ermanno Migliorini.

Parallelamente alla sua attività di pittore ha svolto costantemente l’attività di illustratore e fumettista in pubblicazioni per ragazzi. Il suo esordio in questo campo è avvenuto nel 1947 con una sua versione di Pinocchio”. Nei decenni successivi ha illustrato le storie di personaggi come Gian Burrasca’, ‘Ciondolino’, ‘Chiodino’ e ‘Atomino’ per le riviste Pioniere, Il Pioniere dell’Unità e Pioniere Noi Donne.

Nel 2017 è stato riorganizzato e ricostituito, su iniziativa di alcuni studiosi del settore, l’archivio dedicato all’artista, denominato Centro Studi Arte – Archivio Vinicio Berti, con la consulenza scientifica onorifica di Claudio Crescentini che per anni è stato Direttore artistico dell’ “Archivio pittorico Vinicio Berti” di Firenze dal 1993 al 2001, periodo in cui ha redatto numerosi saggi sull’artista e curato mostre antologiche.

I più popolari su intoscana