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© Marco Borrelli

Musica /

L’Orchestra della Toscana celebra Dante Alighieri con sei concerti tra luce e oscurità

Primo appuntamento giovedì 25 marzo in occasione del Dantedì con Daniele Rustioni sul podio e Ilya Gringolts solista al violino

Dopo una breve pausa l’Orchestra della Toscana presenta al pubblico un nuovo ciclo di appuntamenti incentrati sul tema della luce e dell’oscurità. Partita dal tema del viaggio nell’anno di Dante, l’ORT dedica la sua seconda parte di “Musica Divina” al concetto della luce e le sue alternanze. Il buio, l’oscurità, altro non è che assenza di luce. In chiave dantesca, la totale assenza di luce è l’Inferno. Il viaggio di Dante è un viaggio verso la luce, che parte dal buio (quello della condizione umana imperfetta) verso la visione di Dio nel Paradiso.

I sei nuovi concerti dell’ORT partono il prossimo 25 marzo e saranno trasmessi in streaming il giovedì alle ore 21.00 sul canale YouTube e pagina Facebook dell’Orchestra. Ospiti in calendario giovani direttori e solisti di fama internazionale, non più che trentenni, che, come Dante, si fanno strada tra i contrasti sonori che dal Settecento di Haydn si sono susseguiti fino al XI secolo.

Tutti gli appuntamenti

Il primo appuntamento che apre questo ciclo di concerti in streaming è fissato per giovedì 25 marzo in occasione del Dantedì. Sarà Daniele Rustioni a salire sul podio in un programma che vede contrapporsi due compositori spesso a confronto, nonostante i 159 anni che li separano: Prokof’ev e Haydn.

Proprio di Haydn sono Le sette ultime parole di nostro Redentore in croce, che vengono proposte al pubblico dopo 11 anni dall’incisione discografica dell’ORT. È il tema del Concerto di Pasqua in programma il 1 aprile dal Cenacolo di Santa Croce, unico appuntamento “fuori casa” dal Teatro Verdi. Sul podio il direttore artistico Daniele Rustioni dirige l’orchestra formata di soli archi e la voce di Giovanni Scifoni, interprete dei nuovi testi commissionati a Davide Rondoni che inframezzeranno le nove sonate.

L’opera di Haydn, che ci immerge nel buio più oscuro (le parole di Cristo che, completamente uomo, si spoglia della sua divinità), ha segnato le basi di una nuova epoca, quella dello stile classico, in cui si è contraddistinto il suo allievo Beethoven. Del compositore tedesco ascolteremo i toni scuri e imponenti della celebre Quinta (22 aprile con Dalia Stasevska al suo debutto sul podio dell’ORT) e la Settima Sinfonia, esplosione di vitalità, gioia e armonia (20 maggio, direttore Paolo Bortolameolli).

Dalia Stasevska – © Sanna Lehto

Parte del cartellone è incentrato sul Novecento, secolo, che tra guerre, boom economico, sviluppo tecnologico e sperimentazione, racchiude un’infinità di suoni, svariati contrasti tra l’alternanza di chiaro/scuro. Il Novecento dentro lo sguardo malinconicamente rivolto al passato di Jean Sibelius (Concerto per violino op.47 con Francesca Dego), il secolo della rivoluzione e il processo di rinnovamento della forma di autori come Prokof’ev (Concerto n.2 per violino con Ilya Gringolts) e Šostakovič (Concerto per violoncello op.107 con Julian Steckel), della sperimentazione del jazz dello statunitense Aaron Copland. Il Novecento italiano, qui proposto con un focus attento alla musica di scena, nella “commedia coreografica” di Alfredo Casella, nel teatro reale di Gian Carlo Menotti e nel linguaggio ottocentesco, fedele al primato della melodia di Nino Rota.

In questo alternarsi di luci e ombre non poteva mancare un pizzico di contemporaneità con la prima esecuzione assoluta di Light Cloud, Dark Cloud (d’après Rothko) per clarinetto e orchestra di Daniela Terranova. Il brano, commissionato dalla Fondazione ORT circa un anno fa, è interpretato dalla prima parte dell’ORT Marco Ortolani e diretto dal cremonese Jader Bignamini il 9 aprile. In cartellone anche un brano di Andrea Battistoni che dal podio dirige il suo Grand Guignol. Grotesque-Burlesque per fagotto e orchestra, interprete un’altra prima parte, Paolo Carlini il 29 aprile.

 

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