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Alla scoperta delle Oasi del Wwf in Toscana, riserve naturali di bellezza e biodiversità

Dalle dune di Torre del Lago e di Tirrenia, al bosco di Cornacchiaia, fino alla laguna di Orbetello: sono quindici le oasi che il Wwf protegge e tutela nella nostra regione, luoghi dal grande valore naturalistico dove vengono organizzate attività di aggregazione adatte a tutta la famiglia

Fenicotteri rosa nella laguna di Orbetello - © Franco 1246

“Vogliamo costruire un mondo nel quale nessuna specie sia più a rischio, e l’umanità possa vivere in armonia con la natura”

Il Wwf, acronimo di World Wide Fund for Nature, nasce nel 1961, è un’organizzazione internazionale non governativa con un solo chiaro intento: proteggere e creare un ambiente di armonia tra l’umanità e natura , come riporta la frase in apertura di questo articolo, citazione tratta dal manifesto dell’associazione, il cui panda è noto in tutto il mondo, e che da oltre sessant’anni si occupa di tutelare, difendere e preservare la biodiversità e le specie animali e vegetali a rischio.

Le Oasi sono l’esempio perfetto dell’impegno del Wwf sul territorio . In Italia sono più di 100 le oasi del Wwf e tutelano più di 30 mila ettari di territorio. Si tratta di aree naturali protette delle quali i volontari e le organizzazione che fanno capo al Wwf si impegnano a preservarne la biodiversità e la specificità. Le Oasi del Wwf sono sparse in tutta Italia, in Toscana ce ne sono quindici, tra queste anche la prima oasi in assoluto, l’oasi del Lago di Burano.

Il Lago di Burano, la prima Oasi Wwf in Italia

Era il 1967 e il Wwf Italia era stato costituito da pochi mesi. Con una decisione dell’allora Consiglio nazionale si acquisirono i diritti di caccia del Lago di Burano per farne un’Oasi di protezione degli uccelli. È la prima del Wwf: con lei nasce anche lo spirito dell’associazione, quello di fare azioni concrete” . Proprio in Toscana, infatti, inizia l’esperienza delle Oasi del Wwf.

Scopo principale delle Oasi del Wwf è la conservazione e sensibilizzazione circa il patrimonio naturalistico delle oasi stesse ma sono anche luoghi di aggregazione per grandi e piccoli, dando occasioni di formazione scientifica e naturalistica per ogni età.

La riserva di Buriano, ad esempio, che si estende in Maremma, tra Ansedonia e Chiarone nel comune di Capalbio, è perfetta per attività con i più piccoli, attività che li aiutano a conoscere e quindi a rispettare le caratteristiche del luogo. All’interno dell’Oasi infatti ci sono percorsi a piedi, tra le dune, e un giardino delle farfalle di grande valore per la biodiversità dell’area. Il lago si estende per 140 ettari ed ha una profondità media di circa 1 metro. Qui hanno trovato casa oltre 500 specie di piante e oltre 300 specie di uccelli e non sono mancati gli avvistamenti di mammiferi come l’istrice, il tasso, il cinghiale e a volte anche del lupo.

Le altre Oasi della nostra regione

Oltre al Lago di Burano (“La storia dell’Oasi Wwf Lago di Burano è anche la storia dei primi passi del WWF in Italia”, si legge sul sito dell’associazione), le altre Oasi presenti nella nostra regione sono: Oasi San Felice, Oasi Affiliata Dynamo, Laguna di Orbetello, Val di Rose, Bosco di Cornacchiaia, Dune di Tirrenia, Parco Didattico Ronchi, Dune di Forte dei Marmi, Focognano, Oasi di Orti-Bottagone, Bosco del Bottaccio, Padule di Bolgheri e il museo della biodiversità di Monticiano.

Biodiversità da tutelare

Prendiamo l’esempio dell’Oasi della Laguna di Orbetello: questa riserva fu istituita nel 1971 dopo l’avvistamento di una piccola colonia di cavaliere d’Italia, uccello molto esile e lungo, fino ad allora considerato estinto in Italia. Le Oasi infatti nascono proprio per tutelare specie animali e di piante che altrimenti rischierebbero di estinguersi, conservando intatti i luoghi.

Le Oasi del Wwf proteggono luoghi apparentemente molto diversi tra loro, lagune ma anche boschi, come quello di Cornacchiaia, oasi nata nel 2008 in collaborazione con il Parco di San Rossore per proteggere la parte di foresta del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, o quello di Rocconi, sempre in Maremma, nei pressi di Roccalbegna.

Dalle lagune, ai boschi, ai paduli fino alle dune della Versilia e di Tirrenia, lembi di spiagge non urbanizzati dall’uomo, e al museo della biodiversità di Monticiano, a Siena, museo unico nel suo genere. L’impegno del WWF, tramite le oasi, insomma è volto alla tutela di queste aree perché ricche di vegetazione e abitate da varie, e spesso rare, specie animali. Lo fa in Toscana come nel resto d’Italia, dal Veneto alla Sicilia dove il Wwf è riuscito a proteggere dalla speculazione edilizia e dalla caccia 2064 ettari di natura.

Come visitare le Oasi del Wwf in Toscana

Abbiamo già detto come lo scopo delle Oasi sia anche quello di creare di preservare i luoghi per metterli a disposizione dei visitatori, anche per attività didattiche adatte a tutta la famiglia. Visitare le Oasi può trasformarsi in un’esperienza di grande fascino, un’occasione per scoprire il grande patrimonio naturalistico della nostra regione, magari meno noto. Le riserve sono tutte (o con poche eccezioni) attrezzate anche per persone disabili. Sul sito Wwf, nella sezione dedicata alle oasi del Wwf in Toscana, sono disponibili tutte le informazioni per organizzare una gita fuori porta all’insegna della biodiversità.

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