Salute/

All’ospedale di Pistoia pazienti monitorati h24 con lo smartphone

Un sistema di telemetria wireless permette il monitoraggio a distanza dei ricoverati e se i parametri sono alterati scatta un allarme sul telefono degli infermieri

Un sistema informatico di telemetria wireless per il monitoraggio a distanza, 24 ore su 24, dei ricoverati: è una delle novità del nuovo reparto 2A dell’ospedale San Jacopo di Pistoia. Se si verifica anche una minima alterazione nella rilevazione di parametri clinici vitali scatta un allarme sugli smartphone degli infermieri e subito sono attivati i medici.

”Il reparto lo avevamo attivato alla fine dello scorso febbraio, riorganizzando l’area medica, ed in particolare una porzione della neurologia – spiega la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio ospedaliero – per dotare anche il nostro ospedale di un’area con capacità di monitoraggio continuo dei parametri vitali per i casi ad alta complessità assistenziale, come infarti ed ictus; durante le gestione del Covid-19 ha rappresentato una grande risorsa e nel futuro sarà una potenzialità”.

Il monitoraggio dei pazienti avviene attraverso dieci telemetrie e quattro monitor collegati ad una centralina (collocata in medicheria): questi piccoli apparecchi di telemetria indossati dai pazienti e collegati direttamente agli smarphone degli infermieri avvertono se ci sono dei cambiamenti clinici nei parametri rilevati.
I vantaggi per i pazienti sono diversi: da quello di non stare sempre allettati ma comunque sempre “collegati” a impianti fissi e anche se ci si alza e ci si sposta la telemetria senza fili continua il monitoraggio.

ospedale toscana ordinanza coronavirus

Durante l’emergenza Coronavirus sono stati utilizzati 7 posti letto con telemetria. “Sono stati utilissimi come supporto alla degenza dell’area sub intensiva in quel momento impegnata nel ricovero dei pazienti affetti da Coronavirus – spiega il dottor Gabriele Nenci, responsabile del percorso Covid19 del San Jacopo – nel 2A sono stati così ricoverate, per esempio, le cardiopatie acute, i casi di sepsi e insufficienza respiratoria, con una collaborazione tra gli specialisti della medicina interna, cardiologia, pneumologia e neurologia a garanzia della presa in carico multiprofessionale con un’operatività professionale, medico-infermieristica, analoga a quella che veniva in quel momento messa in atto nei reparti dedicati alla cura del Covid19”.

Dalle telemetrie e poi agli smartphone, vengono segnalate le irregolarità cliniche registrate dal monitor centrale: sbalzi di pressione, alterazioni cardiache e respiratorie. Il paziente tiene addosso un semplice sacchettino con all’interno l’apparecchio telemetrico. L’allarme è gestito dal personale infermieristico, dotato di smarphone: sono loro che, valutando il livello di gravità, attivano in prima battuta, il medico di reparto e subito dopo il medico specialista di riferimento della patologia.

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