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Premio Pieve, la Resistenza raccontata attraverso vite straordinarie: ecco i finalisti

Un mosaico di vita che ripercorre le tappe cruciali di due secoli di storia collettiva. Premi anche a Filippo Santelli e Walter Veltroni. Dal 16 al 19 settembre torna l’evento creato da Saverio Tutino. Ecco il programma

Libretto Premio Pieve 2021 - © Archivio dei diari

Otto storie finaliste, otto vite che sono una testimonianza di resistenza e segnano i passi cruciali della storia popolare. L’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano torna in piazza dal 16 al 19 settembre 2021 con “Nessuna storia è piccola”, 37a edizione del Premio Pieve Saverio Tutino.

Pezzi di storia raccontati dalle vite degli altri, straordinarie come quella del fondatore del premio, scomparso dieci anni fa, Saverio Tutino, a cui verranno dedicati vari eventi. Scrittore e cronista, ha raccontato su giornali e in diari privati le esperienze straordinarie di una vita intensa: dalla resistenza, combattuta con il nome di battaglia “Nerio”, alla Cina di Mao, alle rivoluzioni in America Latina.

Due premi speciali

Il vincitore sarà annunciato domenica 19 settembre nel corso delle Memorie in piazza, appuntamento conclusivo di questa edizione, che sarà trasmessa in differita il 21 settembre da Rai Radio3. All’attività del fondatore, ai suoi valori, alla sua etica, sono ispirati due riconoscimenti importanti istituti negli ultimi anni: il “Tutino giornalista 2021” va a Filippo Santelli per l’importanza delle sue corrispondenze da Nanchino, per aver offerto ai lettori italiani una prospettiva inedita sulla pandemia e per il suo impegno nel raccontare la realtà cinese”; a Walter Veltroni il Premio Città del diario “per l’impegno profuso per la memoria nel corso di una lunga carriera intellettuale e politica, per la grande capacità di dare voce e dignità a chi è lasciato ai margini della narrazione pubblica”.

I finalisti in gara

Quattro giorni e 20 appuntamenti in programma. 8 diari in finale che  raccontano un pezzo della storia italiana.

Un mosaico di storie lungo quasi due secoli. Gervasio Innocenti, oggi sessantanovenne, riflette sulla pratica diaristica stessa (A casa del nonno, 2015-2020), intrapresa nelle lunghe giornate trascorse accanto al padre anziano. Si torna indietro, al 1848, con le lettere infuocate di Federigo Dalgas (Contro il “popolo re”): l’affresco di un’Italia non ancora unita e attraversata da passioni patriottiche. Arriviamo agli anni del secondo conflitto mondiale nelle memorie di Federico Hermanin de Reichenfeld (Una vita per l’arte, 1880-1950), critico d’arte e museologo, costretto a lasciare i suoi incarichi nel dopoguerra nonostante gli sforzi spesi nel periodo bellico per preservare il patrimonio artistico dai saccheggi. Di Ines Ghiron (Le vite di Ines, 1917-1974), c’è la storia una donna che ha attraversato decine di scenari nei quali sfilano personaggi come Primo Levi, Rita Levi Montalcini, Ugo La Malfa, Vittorio Foa, solo per citarne alcuni. Tealdo Tealdi (La passione di Firenze, 1944-1945), impiegato della Soprintendenza, guarda invece con apprensione al destino del patrimonio artistico fiorentino quando la liberazione della città è imminente. Sentimenti contrastanti che inquietano anche Furio Aceto (Comandante Aceto, 1943-1985), ufficiale dell’esercito regio, nel passaggio alla lotta partigiana. Lo scenario bellico filtra come motore di cambiamenti sociali epocali in altri due scritti: nell’epistolario di Rina Ferri e Brunero Zaghi, due giovani innamorati separati dalla guerra che, adulti e profondamente cambiati, ritrovano il loro rapporto grazie a un intenso scambio epistolare (Il pane che è tuo, 1951-1954). Una brillante autobiografia (Più della guerra il collegio, 1931-1975) quella di Rodolfo Santovetti, dove la grande storia irrompe a più riprese: dalla caduta del fascismo alle avventure imprenditoriali nei mondi nuovi dell’industria cinematografica e della finanza.

PREMIO PIEVE 2021 – GLI OTTO FINALISTI

I diari diventano libri: bambini in guerra 

Novità editoriali al Premio Pieve 2021. Il ricordo della guerra, delle sue ricadute sulle giovani generazioni, è  al centro di questo nuovo percorso. Patrizia Gabrielli, storica e docente universitaria, offre una articolata riflessione condotta attraverso diari di bambini, privati dell’infanzia, nel volume Se verrà la guerra chi ci salverà? (il Mulino, 2021), presentato con il giornalista Nicola Saldutti.

Jean Paul Habimana invece era un bambino durante il genocidio in Ruanda. La sua testimonianza ha partecipato al Premio 2020, ora è il libro Nonostante la paura grazie all’editore (Terre di mezzo, 2021).  È una guerra non ufficiale ma con conseguenze altrettanto dolorose quella di Tania Ferrucci negli anni dell’adolescenza. La sua memoria Nei miei okki – un complesso percorso di comprensione della propria diversità – ha vinto il Premio Pieve 2020. A settembre sarà in libreria (Terre di mezzo, 2021).

Diari alla radio

Tutino diceva che le storie vanno ascoltate. Il racconto audio promosso dal Premio Lucia – lanciato nel 2020 da Radio Papesse con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale – restituisce la dimensione privata  delle storie raccolte in archivio. Lo dimostrano i primi due lavori prodotti grazie alla prima edizione del premio: Diario di una fenice irrequieta di Caterina Minni e Un estremo atto d’amore di Claudio Foschini, presentati al Premio assieme agli autori dei racconti radiofonici.

La giuria e il premio

L’opera ritenuta più̀ meritevole, fra le otto finaliste, è premiata con mille euro e la pubblicazione del testo, a cura della casa editrice Terre di mezzo. La Direzione artistica è affidata a Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Nicola Maranesi. La giuria nazionale è composta invece da Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Gabriella D’Ina, Patrizia Gabrielli, Paola Gallo, Antonio Gibelli, Roberta Marchetti, Melania G. Mazzucco, Annalena Monetti, Maria Rita Parsi, Stefano Pivato, Sara Ragusa.

Il programma

Nella prima giornata (16 settembre) Saverio Tutino è ricordato con l’affetto e lo spirito critico di un amico e sodale, l’antropologo Pietro Clemente (ore 17). A seguire, Pier Vittorio Buffa dialoga con Filippo Santelli (consegna il premio Gloria Argelés). Sempre al fondatore dell’Archivio è dedicato lo spettacolo Risonanze di (e con) Andrea Biagiotti, in scena con Donatella Allegro.

Venerdì 17 settembre tre appuntamenti sono dedicati ai protagonisti di DiMMi Diari Multimediali Migranti: Antonio Damasco, Paule Roberta Yao e Alessandro Triulzi presentano il volume Basta un vento live (ore 10) alla presenza degli autori. Alle 14.30 i lettori incontrano i finalisti del concorso DiMMi 2021 (intervengono Natalia Cangi, Gianluca Gatta, Massimiliano Bruni). Alle 11.30 la storica e docente universitaria Patrizia Gabrielli presenta il suo ultimo libro Se verrà la guerra chi ci salverà? (il Mulino, 2021), con il giornalista Nicola Saldutti. Alle 18 Mario Perrotta, una delle voci più significative del teatro contemporaneo italiano, dialoga con l’editor Einaudi Paola Gallo nell’incontro Un Candido nelle campagne siciliane. Chiude la seconda giornata (ore 21.45) lo spettacolo Appena prima di Valentina Minzoni.

Sabato 18 settembre (ore 10) Jean Paul Habimana racconta la sua esperienza di bambino vissuto in Ruanda durante il genocidio. Intervengono Marcello Flores e Alessandro Triulzi. Il Premio Lucia propone alle 11.30 i diari alla radio. Alle 15.30 conversazione tra Enzo Brogi e Patrizia Favero sul libro Rafiullah. Via da Milano tra i mujaheddin di Raffaele Favero (edito da Terre di mezzo, 2006, con prefazione di Giovanna Botteri), testo vincitore del Premio Pieve 2005. Tania Ferrucci, vincitrice del Premio Pieve 2020, presenta alle ore 16 la sua memoria Nei miei okki (Terre di mezzo, 2021) con Guido Barbieri e la giornalista Monica D’Onofrio. Tavola rotonda con Tiziano Bonini, Patrizia Gabrielli, Gianluca Gatta, Monica Massari e Maurizio Torchio sul tema della pandemia (ore 18). Alle 21.45 lo spettacolo Manuale di sopravvivenza di Mario Perrotta da Terra matta di Vincenzo Rabito.

È dedicata al concorso e ai Premi speciali la giornata conclusiva di domenica 19 settembre. Alle 9.30 la lunga mattinata in cui la commissione di lettura coordinata dalla direttrice dell’Archivio Natalia Cangi incontrerà i diaristi della lista d’onore, autori di alcuni testi significativi che non sono riusciti a entrare in concorso. Verranno consegnati il Premio speciale Giuseppe Bartolomei, attribuito dalla commissione di lettura a Marcello Rodinò di Miglione per Giornale di bordo, autobiografia/diario 1906-1988, e il Premio per il miglior manoscritto originale attribuito dall’Archivio diaristico a Giannina Benetti e Angelo Seracchioli per Lettere di una vita, epistolario 1939-1957. Interventi musicali della Pieve Jazz Big Band. Alle 16, nello spazio delle Memorie in piazza Guido Barbieri, voce storica di Rai Radio3 condurrà la manifestazione conclusiva Otto racconti autobiografici, durante la quale sarà annunciato il nome del vincitore del 37° Premio Pieve Saverio Tutino e sarà consegnato il Premio Città del diario a Walter Veltroni.

Per informazioni e prenotazioni: 0575 797 731, 366 931 6981, prenotazioni@archiviodiari.it. Si accede solo con green pass.

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