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Riabilitazione: da Pisa il primo sistema per scansionare in 3D gli arti superiori

Il dispositivo innovativo è stato realizzato dai ricercatori dell’Università di Pisa per il progetto europeo PRIME-VR2

Il dispositivo per scansionare le braccia in 3D - © Università di Pisa

Arriva da Pisa il primo strumento mai realizzato per acquisire in 3D l’anatomia degli arti superiori. Il dispositivo a forma di anello verrà usato in questa procedura indispensabile nelle terapie riabilitative dei pazienti reduci da infarto o che soffrono di lesioni sportive. Portatile, a basso costo, compatto e leggero, il dispositivo è stato creato dai ricercatori dell’Università di Pisa nell’ambito del progetto europeo PRIME-VR2.

Verso dispositivi personalizzati

“Attualmente l’acquisizione dell’anatomia degli arti, che include morfologia, capacità motoria e forza muscolo-scheletrica, viene fatta a mano utilizzando semplici strumenti: righe per la forma, goniometri per i movimenti e dinamometri per le forze”, spiega il professore Sandro Barone del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Ateneo pisano.

E sempre manuale, mediante l’uso di stampi di gesso, è anche la realizzazione di dispositivi medici personalizzati da far indossare ai pazienti nel corso della riabilitazione. Ma come sottolineano dall’Università di Pisa, si tratta di procedure che richiedono tempo e la cui accuratezza dipende molto anche dalla capacità dei singoli operatori.

Un  sistema veloce e innovativo

La struttura ad anello dotata di sensori RGB-D realizzata dal team dell’Ateneo pisano è dunque una risposta a queste criticità.

“Grazie al nostro sistema – conclude Barone – l’acquisizione dell’anatomia degli arti superiori è più veloce, meno complessa e più precisa e consente di progettare dispositivi altamente personalizzati partendo dai dati digitali acquisiti. Questa tecnologia consente infine di risolvere due importanti problemi, ovvero la difficoltà di acquisire la forma delle mani che talvolta non possono essere mantenute in posizione fissa a causa della condizione del paziente, e la presenza di dati artefatti dovuti a movimenti involontari”.

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