Cultura/

Salemme al Verdi di Firenze, ‘con tutto il cuore’

Fino al prossimo 6 gennaio Salemme porta in scena nel capoluogo toscano una commedia che fa divertire e riflettere

Vincenzo Salemme

“Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia. Nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta vorrei che il pubblico si divertisse molto”. Con questo presupposto Vincenzo Salemme ha presentato il suo nuovo spettacolo ‘Con tutto il cuore’ che ha debuttato a Firenze, sul palco del Verdi proprio nella notte di Capodanno. Salemme rimarrà in scena nel capoluogo toscano fino al prossimo 6 gennaio, insieme a Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò e Flavia Stellato. 

Al centro della vicenda c’è un ‘piccolo uomo’, il mite mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Antonio Carannante morto ucciso, il quale prima della propria dipartita ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo.

Il povero Ottavio però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui. Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della signora Carmela (mamma di Carannante) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico. Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra.

‘Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell’animo umano – si spiega nelle note di regia – e che è sempre l’occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda’.

Salemme porta dunque ancora una volta a far pensare, ad indagare  l’animo umano, la vita, le circostanze, il sentire e l’essere. Certo è che ogni volta che si esce dal teatro si torna fuori cambiati, con un tarlo che porta necessariamente a valutare, soppesare, analizzare. La cultura nutre cuore e mente, commedie come questa ne sono esempio vivo.

 

 

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