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Smartway: da Montepulciano arriva la piattaforma per lo smart working

La start-up mette in contatto le strutture ricettive con gli smart workers che cercano un borgo di campagna da cui lavorare

La pandemia di Covid-19 ha innescato la rivoluzione dello smart working, allora perché non intercettare i bisogni di questi nuovi nomadi digitali che possono lavorare da dove vogliono? Magari mettendoli in contatto con le strutture ricettive del turismo, che stanno invece vivendo un momento di crisi.

È questa l’idea da cui è nata a Montepulciano Smartway, una startup che propone soggiorni pensati ad hoc per gli smart workers che vogliono abitare (e lavorare) per un periodo nei borghi rurali. Il portale è partito appunto da Montepulciano ma punta ad estendere l’offerta ad altri borghi della Toscana – da Cortona a San Gimignano, fino a Santa Fiora – e poi ad altre regioni, come l’Umbria e la Puglia.

Strutture perfette per lo smart working (e super connesse)

Smartway quindi seleziona le strutture dove dormire (appartamenti, ma anche B&B e agriturismi) dotate di servizi adeguati per chi lavora da remoto, come una postazione funzionale e comoda, ma prima di tutto una connessione efficiente, che garantisca Internet veloce in fibra o almeno a 40Mbps.

Il tutto è pensato anche per offrire anche un risparmio sul costo di pernottamento agli ospiti, che le strutture vanno a compensare con un soggiorno che non è il mordi e fuggi di un weekend ma più lungo, in media sui dieci giorni.

Smart working a Montepulciano

“La risposta al nostro progetto è stata positiva, sia dal lato degli host che dei workers, anche perché tocca diversi punti: la riscoperta di luoghi meravigliosi, la ruralità dei borghi” spiega Berardino D’Errico, fondatore di Smartway insieme a Giacomo del Ciondolo.

Vivere e lavorare in un borgo

Del resto lo smart working è un fenomeno in espansione, le cui ricadute economiche non vanno sottovalutate e potrebbero essere positive proprio per le località rurali. “Prima del Covid-19 c’erano appena 600mila lavoratori in smart working, a marzo erano 8 milioni e il 65% delle imprese ha dichiarato che valuterà se proseguire questa metodologia anche alla fine della pandemia – sottolinea D’Errico – noi vogliamo offrire location adeguate per gli smart worker, che non sono turisti.”

Ma come funziona Smartway? Sul sito l’utente può scorrere la lista delle strutture (per adesso una quindicina tra Montepulciano, Pienza e Monticchiello) e contattarle direttamente. Il portale offre anche una selezione di servizi utili per lo smart worker in trasferta, come noleggio auto, ristoranti ed esperienze locali da non perdere.

Stiamo chiudendo i primi accordi per gennaio con alcune aziende che daranno ai loro dipendenti la possibilità di effettuare dei soggiorni di test con noi e abbiamo risposte positive anche da parte di amministrazioni comunali, che stanno pensando di utilizzare il nostro portale per rilanciare la loro area” conclude D’Errico.
Insomma il trend dello smart working è partito, starà alle aziende e alle amministrazioni locali saperne cogliere al meglio le opportunità di sviluppo.

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