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Strage di Viareggio, storia senza fine: manca una traduzione, appello rinviato

L’appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio è stato rimandato perché manca la traduzione della sentenza in tedesco. L’ex ad Moretti rinuncia alla prescrizione, ecco la reazione dei familiari

Lo striscione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio

È iniziato e si è concluso in poche decine di minuti il processo bis in corte di appello di Firenze per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009. La prima udienza è dunque rinviata al 7 di aprile. Il motivo? Mancava la traduzione in tedesco, lingua di alcuni imputati, della sentenza della Corte di Cassazione. In circa mezz’ora di camera di consiglio la corte di appello di Firenze ha disposto dunque il rinvio accogliendo un’istanza dei difensori degli imputati tedeschi. Prima della fine dell’udienza Mauro Moretti, su richiesta della corte, ha dichiarato di non rinunciare alla prescrizione. Una decisione che ha suscitato forte reazioni da parte dei familiari che, indignai, hanno urlato “Vergogna”.

La manifestazione

Ma cominciamo dal principio e dall’attesa per questa giornata che i familiari delle vittime della strage hanno iniziato raggiungendo in corteo il palazzo di giustizia di Firenze dov’era in programma la prima udienza del processo di appello-bis per il disastro ferroviario che causò 32 morti, incendi alle case e ingenti danni materiali. Un centinaio le persone che si sono ritrovate nei pressi del mercato ortofrutticolo di Firenze, in viale Guidoni, per poi raggiungere a poche centinaia di metri il palazzo al grido di “Giustizia per Viareggio”. Il corteo era aperto dallo striscione con le foto delle vittime della strage e la scritta “Niente sarà più come prima”.

La mancata traduzione

Improvvisa quanto immediata la richiesta di rinvio per l’omessa traduzione in tedesco della sentenza della Corte di Cassazione. I legali degli imputati tedeschi hanno presentato eccezione di nullità del decreto di citazione a giudizio per la mancanza della traduzione. E così il pg di Firenze, Sergio Affronte, si è dichiarato favorevole al rinvio per consentire la traduzione della sentenza. La corte di appello di Firenze ha così disposto la traduzione solo per le parti che riguardano gli imputati tedeschi, per un totale di 159 pagine. L’incarico è stato conferito all’interprete di lingua tedesca presente in aula, che dovrà depositare la traduzione in cancelleria entro il 17 marzo 2022.

La rinuncia alla prescrizione

Contestualmente Mauro Moretti, ex ad di Fs e Rfi, alla corte di Firenze ha dichiarato di non rinunciare alla prescrizione nel processo di appello bis per la strage di Viareggio. Moretti fu condannato a 7 anni in primo e secondo grado. La Cassazione, annullando con rinvio la sentenza, ha stabilito che dovesse chiarire di nuovo in appello bis l’intenzione di rinunciare o no alla prescrizione dal momento che vi rinunciò prima che cadesse in prescrizione l’accusa di omicidio colposo plurimo venuto meno per la caduta dell’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro.

Alcuni familiari delle vittime, al termine dell’udienza, si sono avvicinati al banco dove era seduto Moretti dicendogli ad alta voce: “Vergogna”. Moretti si è alzato e si è subito allontanato. Gesto sottolineato da un applauso polemico da parte di tutti i familiari seduti nei posti del pubblico. Una familiare, Daniela Rombi, ha detto ad alta voce in aula: “Io piango mia figlia. Dovete stare tutti zitti, è una vergogna. Lui è il capo, è stato condannato e ora non rinuncia alla prescrizione”. Alcuni familiari, tra cui quelli dell’associazione “Il mondo che vorrei”, si sono avvicinati al banco dove sedeva Moretti e hanno avuto un faccia a faccia con alcuni avvocati difensori.

Le reazioni

“Quello che hanno detto gli avvocati verso Daniela e le altre mamme è inaccettabile” riferisce il presidente dell’associazione, Marco Piagentini. “È inaccettabile perché loro sanno benissimo le condizioni morali di coloro che sono lì. Noi abbiamo perso i figli, loro dovevano stare zitti e andare via, invece si sono messi addirittura a registrare, quasi fossimo dei black bloc. Nel primo processo di appello – prosegue Piagentini – Moretti ha rinunciato alla prescrizione e si è dichiarato innocente. Adesso che non rinuncia, ci dice lui che è colpevole, e ce lo dice la sentenza della Cassazione”.

“Incomprensibile la reazione dei familiari verso Moretti: è l’unico che ha rinunciato alla prescrizione in grado di appello per l’incendio colposo e per le lesioni personali” commenta Ambra Giovene, avvocato difensore di Mauro Moretti. “Accettando la prescrizione per l’omicidio colposo, prescrizione intervenuta nel frattempo, viene a trovarsi nella identica posizione degli altri imputati”.

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