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Dalla Toscana allo Ionio: la tartaruga Eleonora, salvata due volte, continua a nuotare

La prima volta fu liberata a Livorno, la seconda sulla Costiera amalfitana. Ora la tartaruga caretta caretta ha superato lo stretto di Messina e continua a essere monitorata dall’Università di Pisa

Tartaruga caretta caretta Eleonora prima della liberazione in Toscana - © Arpat

Abbiamo seguito la storie dei suoi due salvataggi e delle altrettante liberazioni. Ora, grazie al trasmettitore satellitare, sappiamo che la tartaruga marina caretta caretta chiamata Eleonora (60 centimetri di carapace e 30 chili di peso) è arrivata fino al mar Ionio. Rimasta impigliata nelle reti da posta di un pescatore, Eleonora fu salvata per la prima volta in Toscana nel dicembre 2018, grazie all’intervento di Arpat e della Capitaneria di Porto. Dopo sei mesi trascorsi nell’Acquario di Livorno fu rimessa in mare, al largo delle Secche della Meloria, a Livorno.

Tartaruga caretta caretta Eleonora nell’acquario di Livorno – © Arpat

Sul suo carapace l’Università di Pisa applicò un trasmettitore satellitare per seguirne i movimenti. Dopo 25 giorni, ovvero l’ultima volta in cui è stato trasmesso il segnale,la sua posizione nel golfo di Gaeta e i chilometri percorsi erano 584. Nel gennaio scorso la tartaruga è rimasta di nuovo intrappolata in una rete a strascico ed è stata salvata dai pescatori, recuperata dalla Capitaneria di Porto e dallo staff dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella in Campania e curata al Turtle Point della stazione zoologica Dohrn, a Portici. Il 19 febbraio 2021 è stata rimessa in mare a Punta Campanella, sulla costiera amalfitana, e dotata di un nuovo trasmettitore satellitare.

Nessuna tartaruga è come Eleonora

E così si è venuto a scoprire che la tartaruga caretta caretta ha proseguito il suo viaggio verso sud. Come ha scritto Francesca Chiostri sul sito del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpambiente.it), Eleonora ha passato lo stretto di Messina e sta nuotando nel Mar Ionio. Dopo 39 giorni (fino a lunedì 29 marzo 2021) la tartaruga ha percorso 858 chilometri e si trova adesso nelle acque del mar Ionio. A darne notizia è il professor Paolo Luschi del dipartimento di biologia dell’Università di Pisa, che da molti anni è impegnato con il suo staff nell’attività di ricerca sulla telemetria satellitare per ricavare informazioni e dati particolarmente utili e precisi sui movimenti delle tartarughe marine che in questi anni sono state liberate in Toscana. Fino ad oggi però nessuna tartaruga seguita dall’Università di Pisa aveva superato lo stretto di Messina.

Toscana, luogo di nidificazione

Negli ultimi otto anni in Toscana si sono registrate per la prima volta nidificazioni di tartaruga caretta caretta. Seppur lontani dai numeri della Campania, negli tempo le nidificazioni sono diventate sempre più numerose fino ad arrivare a 5 nel 2020, con un totale di 16 nidificazioni dal 2013, per lo più sulle coste toscane a sud della regione, in provincia di Grosseto e di Livorno. Nella maggior parte dei casi i nidi sono stati segnalati da cittadini, turisti o volontari delle associazioni che si impegnano durante la stagione estiva per un monitoraggio giornaliero della spiaggia per individuare le tracce della nidificazione sulla sabbia o segnalare la schiusa delle uova.

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