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Toscana, scuole chiuse a Pistoia e in altre zone a rischio: stop in 40 comuni

Dall’8 marzo si torna in aula a Castiglion Fiorentino, ma per 5 giorni saranno chiuse le scuole della provincia di Pistoia. Il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica ha deciso altre chiusure localizzate: ecco l’elenco dei comuni interessati dal provvedimento

- © Ivan Aleksic, Unsplash

Insieme ai provvedimenti per il contenimento del Covid, che prevedono ancora una settimana in arancione per la Toscana con zone rosse localizzate, ecco che si torna anche a parlare delle scuole: chiuse e didattica a distanza (Dad) a Pistoia e in provincia, ma provvedimenti specifici saranno presi in altre aree specifiche della Toscana. È quanto emerge dalle prime decisioni assunte dal Comitato emergenza prevenzione scolastica (Ceps) istituito dal presidente della Regione, Eugenio Giani, che si è riunito ieri per la prima volta. Da lunedì prossimo, 8 marzo, chiudono quindi per 5 giorni (fino a venerdì 12) le scuole di Pistoia e provincia (20 comuni in tutto). E così sarà anche per altri 10 comuni della regione. Ma si continuano costantemente a valutare i dati epidemiologici registrati negli ultimi 7 giorni in tutti e 273 i comuni della Toscana.

I primi provvedimenti

“I comuni che che superano il limite dei 250 contagiati su 100 mila abitanti nell’ultima settimana sono in Toscana 76, un bel numero rispetto ai 273 comuni della Toscana” ha detto Giani, che ha poi spiegato di aver sentito i sindaci per decidere eventuali chiusure delle scuole. I primi dieci comuni per numero di contagiati su 100 mila abitanti sono Civitella Paganico a Grosseto (scuole chiuse la prossima settimana), Marciano della Chiana ad Arezzo (scuole chiuse), Lamporecchio, Massa e Cozzile e Ponte Buggianese (scuole chiuse). “Per Castelnuovo Berardenga e Gaiole in Chianti, a Siena, ho sentito i sindaci ed ho acconsentito alla chiusura delle scuole per Castelnuovo Berardenga, mentre per Gaiole in Chianti non c’erano situazioni critiche a scuole e quindi restano aperte” ha detto Giani. “Quarrata – ha aggiunto il governatore – è nella provincia di Pistoia, quindi ha le scuole chiuse, mentre con il sindaco di Certaldo, a Firenze, abbiamo condiviso la chiusura delle scuole. Analogo provvedimento a Lucignano, ad Arezzo: chiusura delle scuole”.

L’ordinanza

Una nuova ordinanza del presidente Giani, di fatto, formalizza e disciplina le decisioni prese dal Comitato e da lunedì prossimo (8 marzo) prevede la chiusura delle scuole in 40 comuni della Toscana. Ai 22 comuni già in zona rossa (per lo più nella provincia di Pistoia) se ne sono aggiunti altri 18. In 15 di questi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è interamente disciplinata da ordinanza regionale; in altri 3 (Siena, Arezzo e Follonica) la disposizione sarà presa dai sindaci, ma in condivisione col governatore. Unica deroga concessa per le Terme di Montecatini, che rimarranno aperte per una questione di “prevenzione sanitaria”. Ecco l’elenco dettagliato dei comuni interessati alla chiusura delle scuole: oltre ai 20 comuni della provincia di Pistoia, dunque, ci sono Cecina e Castellina Marittima, ma anche Anghiari, Castelfranco Piandiscò, Lucignano, Marciano della Chiana, Monterchi e Sansepolcro per la provincia di Arezzo; Castelnuovo Berardenga, Asciano, Chiusdino, Monteroni d’Arbia, Monticiano e San Gimignano per la Provincia di Siena; e infine Certaldo (Firenze), Civitella Paganico (Grosseto) e Bientina (Pisa).

A Castiglion Fiorentino si torna a scuola

“L’ordinanza del sindaco con cui è stata sospesa l’attività didattica in tutto il territorio comunale cessa i suoi effetti domani 6 marzo e non sarà prorogata” fa sapere invece il Comune di Castiglion Fiorentino (Arezzo) in un post sui social dopo il colloquio avuto tra il sindaco Mario Agnelli e il governatore della Toscana. Nel corso del confronto, si spiega, “è stato preso atto del decremento del contagio da Covid nel territorio comunale di Castiglion Fiorentino anche a seguito della forzata interruzione dell’attività didattica in presenza disposta dall’ordinanza dello scorso 25 febbraio”. Fatte salve le disposizioni a cui si dovrà attenere la Regione Toscana per contenere la diffusione della pandemia da lunedì 8 marzo nel territorio comunale di Castiglion Fiorentino riprenderanno le lezioni in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado secondo i programmi stabiliti dai dirigenti scolastici. Con la certezza che ognuno continuerà a fare la propria parte s’invita a riprendere tutte le attività scolastiche con la necessaria cautela e nel rigoroso rispetto di quello che l’evoluzione dei contagi richiederà”.

Il ruolo del Comitato

“Il Covid non può fermare la scuola”

“La scuola in presenza in sicurezza è sempre stata la nostra priorità. Siamo stati fra le prime Regioni italiane a riaprirle e continuiamo a investire in progetti di prevenzione anti Covid, come ‘Scuole Sicure’, per contrastare il più possibile la diffusione del virus. Ecco perché ogni decisione su eventuali temporanee sospensioni delle attività didattiche e dei servizi educativi è presa con molta cautela e soprattutto dopo attento e approfondito esame dei dati epidemiologici, come ha fatto il Ceps” spiega il presidente Giani durante l’insediamento. “Questo Comitato ha una funzione ben precisa di consultazione, ma anche di approfondimento, sul piano tecnico scientifico e anche sociale, dei vari aspetti della vita della nostra comunità” prosegue Giani. “Ce lo consente il nuovo Dpcm ed è formato da persone che, per competenza e ruolo, possono intraprendere i necessari interventi, con un unico obiettivo comune: salvaguardare la salute pubblica e, nello stesso tempo, l’istruzione dei nostri ragazzi. Il Covid non può fermare la scuola. I provvedimenti restrittivi del Ceps, fatti in modo differenziato, mirato e con metodo, serviranno a questo. La forza di una comunità serve anche a questo, ad attivare e utilizzare al meglio ogni strumento possibile per contrastare la diffusione dei contagi”.

Cos’è il Ceps?

Il Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, è stato istituito con ordinanza del presidente Eugenio Giani, come da ultime disposizioni del nuovo e primo Dpcm del premier Mario Draghi (articolo 21, comma 2), che prevede l’attivazione di questo strumento di consultazione e coordinamento da parte dei presidenti di Regione “in tutte le aree, regionali o provinciali, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi o 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”. Il Comitato è composto da 18 persone: il presidente della Giunta regionale, che lo convoca e lo presiede; l’assessore alla sanità; l’assessore all’istruzione, il direttore generale della Giunta regionale; il direttore della Direzione sanità, welfare e coesione sociale; il direttore della Direzione Istruzione, formazione, ricerca e lavoro, il direttore della Direzione mobilità, infrastrutture tecnologiche e innovazione; il dirigente responsabile regionale della Prevenzione collettiva; il direttore generale dell’Ufficio regionale scolastico; un rappresentante dell’Upi; un rappresentante dell’Anci regionale; il direttore generale della Asl Centro; il direttore generale della Asl Nord Ovest; il direttore generale della Asl Sud Est; il direttore di Ars (Agenzia regionale della sanità); il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer; il presidente del Parlamento degli studenti; il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale. Alle riunioni del Comitato sono invitati i prefetti competenti per territorio, in riferimento alle decisioni di assumere. dei prefetti, uno di Upi, uno di Anci e l’inviato del Parlamento degli studenti. Il Ceps si riunisce ogni venerdì e valuta, sulla base dei dati epidemiologici, gli interventi da mettere in atto.

 

 

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