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Turismo culturale, la Toscana svetta tra borghi più belli e bandiere arancioni

La regione al primo posto in Italia per numero di comuni con vocazione unica ‘culturale, storica, artistica e paesaggistica’: dai siti Unesco ai riconoscimenti del Touring club

Il turismo in Toscana

Toscana regina del turismo culturale in Italia: la vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica dei suoi paesi e dei suoi borghi la pone al primo posto a livello nazionale. La regione nel corso degli anni ha saputo valorizzare e promuovere il ricco patrimonio a disposizione, grazie all’azione congiunta con i territori. L’attrattività della Toscana è testimoniata dagli oltre 13 milioni di turisti arrivati nel 2022 e gli oltre 42,7 milioni i pernottamenti.

I dati elaborati dal Centro Studi Turistici sono stati al centro della tavola rotonda in occasione di tourismA in corso fino al 26 marzo al Palazzo dei Congressi di Firenze. Nel corso del dibattito si è analizzato l’impatto del turismo culturale.

tourismA 2023

In Toscana 88 comuni a vocazione culturale

Secondo l’analisi del Centro Studi Turistici la Toscana è prima in Italia con 88 comuni a vocazione unica ‘culturale, storica, artistica e paesaggistica’, seguita da Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche. A fare la differenza a livello regionale sono quei comuni caratterizzati dalla presenza di almeno un Sito Unesco, e/o un borgo certificato dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia, e/o Bandiere Arancioni del Touring Club (dati al 2020), e/o che insiste in un Parco Nazionale, e/o che sia stato Capitale della cultura (dati MiBACT), e/o con almeno 10.000 visitatori l’anno di museo, di monumento o di sito archeologico statale o non statale al 2018.

La Toscana è solo terza  con quasi 530 milioni di euro per spesa dei turisti stranieri quando si parla di ‘vacanza culturale in una città d’arte’. Secondo i dati di Banca d’Italia guidano la classifica Veneto (775) e Lazio (709).

Una pattuglia di borghi più belli e bandiere arancioni

In base all’indagine la Toscana vanta il 38% dei comuni con una sola categoria, contro il 19% del totale nazionale[/mark.]. Il 27% dei comuni toscani hanno vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica. In Toscana ci sono [mark]40 destinazioni Bandiere Arancioni, 28 Borghi più Belli di Italia, 7 luoghi Patrimonio Unesco e 786 musei istituti similari e centri espositivi registrati nel sistema della Regione Toscana (727 aperti).

I ‘Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica’, censiti dall’Istat nel 2022 hanno segnato un marcato recupero rispetto al 2021: +78% di arrivi e +68% di presenze turistiche. Nonostante l’ottima performance si mantengono al di sotto dei dati pre pandemia: rispetto al 2019 -15% di arrivi e -20% di pernottamenti.

Turisti in visita a Populonia

L’exploit dei comuni di Toscana Terra Etrusca

Diverso il discorso relativo ai 50 comuni che aderiscono al PTO (Prodotto Turistico Omogeneo) Toscana Terra Etrusca: il recupero è stato importante. A dimostrazione di come questo tipo di turismo culturale stia facendo breccia nel pubblico, anche straniero, sfiorano i risultati del 2019 con “solo” -2,6% di pernottamenti.

I comuni che hanno come principale richiamo la motivazione culturale sono quelli che hanno segnato, dal 2015 al 2022, l’aumento percentuale maggiore in termini di posti letto (+7%). In calo gli alberghi (-4%), crescono le strutture extralberghiere (+6%).

I dati sul movimento turistico nel 2022

Dai dati consuntivi sul movimento turistico in Toscana, elaborati dall’Ufficio regionale di Statistica emerge che nel 2022 sono stati oltre 13 i milioni di turisti arrivati e oltre 42,7 milioni i pernottamenti senza contare le locazioni turistiche.

Forte l’incremento rispetto al 2021 (+54% di arrivi e +36% di pernottamenti), ma resta ancora alto il divario con i valori pre-Covid: -11% in termini di pernottamenti. Forte il recupero della domanda straniera: con oltre 21,7 milioni di pernottamenti pari al 51% dei flussi turistici totali.

Le strutture alberghiere hanno intercettato quasi 19 milioni di pernottamenti, più del 50% rispetto ai dati 2021, ma ancora in ritardo di circa 20 punti rispetto al 2019. Le strutture complementari hanno registrato oltre 23,7 milioni di pernottamenti sfiorando i risultati del 2019 (-1,6%).

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