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Ugo Tognazzi, il centenario. L’uomo e l’attore nel film del figlio Ricky

Tra i principali attori della commedia italiana, Ugo Tognazzi è rimasto per tutti il Conte Mascetti della trilogia di Amici Miei. Il 17 marzo, su Rai 2, il documentario “La matta voglia di vivere”

Ugo Tognazzi in Amici Miei

Nel 2022, tra le ricorrenze importanti, il centenario della nascita di Ugo Tognazzi

Un anno ricco di ricorrenze, il 2022, con le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (nato il 5 marzo 1922) e che vedrà altri centenari importanti, come quello di Carlo Lizzani ad aprile e di Vittorio Gassman a settembre. Ma ad essere celebrato il 23 marzo 2022 è anche il centenario dalla nascita di un cremonese doc, che con Firenze e la Toscana aveva molto da spartire: l’attore e regista Ugo Tognazzi, uno dei principali interpreti della commedia italiana, dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso.

Nella sua filmografia sterminata, che lo aveva visto recitare a fianco di Raimondo Vianello, Gassman, Sordi, nei film diretti da Camillo Mastrocinque, Luciano Salce, Steno, Mattioli, Dino Risi, nelle più esilaranti commedie – basti citare I mostri, Il magnifico cornuto, Straziami ma di baci saziami, Vogliamo i colonnelli, solo per citarne alcune – si annoverano anche film impegnati, come La tragedia di un uomo ridicolo, di Bernardo Bertolucci (che gli valse il premio come miglior attore al festival di Cannes), Il federale (a cavallo tra commedia e affresco dell’Italia fascista) e di film rimasti un nella storia del cinema, come La grande abbuffata di Marco Ferreri, regista che lo aveva scelto come attore-feticcio, per molti dei suoi film (La donna scimmia, L’uomo dei cinque palloni, Marcia nuziale, L’harem, L’udienza e Non toccare la donna bianca).

Ugo Tognazzi sarà sempre per tutti il Conte Mascetti di Amici Miei

Ma tre le sue più memorabili interpretazioni, rimarrà per sempre nel cuore del pubblico il ruolo del Conte Mascetti nella trilogia di Amici Miei, il nobile decaduto che vive miseramente in uno scantinato a Firenze, che impiega il suo tempo tra tradimenti della moglie, con la Titti, e le “zingarate” con gli amici: il Melandri, il Sassaroli, il Perozzi e il Necchi. Non era stato semplice per Tognazzi recitare con l’accento fiorentino, ma la sua bravura lo aveva portato a immedesimarsi perfettamente nel cinquantenne, che non si piegava, come i suoi amici, a fare la persona seria e responsabile, che si ostinava a vivere fuori dagli schemi, a prendersi gioco della vita e di tutti, anche di se stesso, coniando espressioni che sono rimaste nel gergo comune, come la “supercazzola”, “come se fosse antani”, “la terapia tapiòco”.

In memoria di Ugo Tognazzi, il documentario del figlio Richy

Per ricordare Ugo Tognazzi, giovedì 17 marzo, su Rai 2, in prima serata, va in onda il documentario La voglia matta di vivere, diretto dal figlio, l’attore e regista Ricky Tognazzi, che disegna un ritratto del padre come attore e come uomo, con i suoi punti di forza e le sue contraddizioni. Il documentario si compone di interviste e immagini familiari realizzate in Super 8.

Il comune di San Casciano, località alle porte di Firenze, dedicherà invece all’attore cremonese un omaggio che ricorda l’esilarante comicità del film cult e delle sue zinagarate: il 19 marzo (ore 16.00), in via Grevigiana, sarà posta una targa nel luogo che dove sono si sono svolte le riprese della scena della “defecatio isterica” di Amici Miei atto II. La giornata proseguirà alle 18.00 con la proiezione di Amici miei Atto II, al cinema Everest di San Casciano, per terminare con una cena a tema ispirata alle scene del film.

 

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