Enogastronomia/

Vino, la Maremma celebra il Ciliegiolo alla Fortezza Orsini di Sorano

Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento con il meglio della produzione toscana e italiana in un evento per stampa e operatori del settore

Un vigneto della Maremma Toscana

Il Ciliegiolo di Maremma è protagonista di una grande rassegna vinicola alla Fortezza Orsini di Sorano. Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento con il meglio della produzione toscana e italiana in un evento aperto a stampa e operatori del settore per degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno ai banchi d’assaggio.

Nella giornata di domenica 7, su prenotazione, è prevista una masterclass tematica. L’iniziativa è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana e dai delegati Fisar sul territorio, con il patrocinio del Comune di Sorano.

Le caratteristiche del ciliegiolo

Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente riscoperto e valorizzato. Deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia.

In passato veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità. Per la maggior parte le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese. Oggi è impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia.

Produzione concentrata in Toscana

Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d’Italia. La maggiore diffusione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.

Le caratteristiche del ciliegiolo

Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza piantarlo sui terreni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti – se non la più interessante – per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.

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