Cultura /ARTE E SPIRITUALITÀ

Badia a Passignano, restaurato il ciclo di affreschi dedicato alla vita di San Benedetto

Tornano ai colori orginali i 10 riquadri dell’opera dedicata al Santo nel chiostro dell’abbazia vallombrosana di San Michele Arcangelo. Un intervento artistico importante che si è compiuto nell’ambito del progetto “Adotta un riquadro” che vuole recuperare 30 affreschi del capolavoro pittorico rinascimentale

Concluso il restauro dei primi 10 riquadri del monumentale ciclo di affreschi dedicato alla vita e al percorso di fede di San Benedetto, situato nel chiostro superiore dell’abbazia vallombrosana di San Michele Arcangelo a Badia a Passignano, in provincia di Firenze. Un intervento culturale e artistico importante che si è compiuto nell’ambito del progetto “Adotta un riquadro” che mira al recupero 30 affreschi del capolavoro pittorico rinascimentale, uno dei più completi al mondo dedicato alla figura di San Benedetto.

Un’opera rara che decora e arricchisce il complesso monastico fondato da San Giovanni Gualberto, immerso tra i vigneti e le distese di ulivi che uniscono i territori di Barberino Tavarnelle e Greve in Chianti.

Partito nel settembre 2023, l’intervento è stato finanziato ed è sostenuto dal Comitato United by Art, presieduto da Elisabetta Bertol. L’opera di restauro è stata condotta e realizzata dalla restauratrice Manola Bernini, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e si avvale della collaborazione del Comune di Barberino Tavarnelle per le azioni che mirano alla diffusione e alla comunicazione del progetto. Alla presentazione,con la visita al cantiere, sono interventuti anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo.

Il ciclo sul percorso di fede di San Benedetto

L’opera decora il complesso monastico fondato da San Giovanni Gualberto nelle pareti interne del chiostro. Il ciclo fu realizzato da Filippo di Antonio Filippelli (1460-1506), allievo di Domenico Ghirlandaio, alla fine del XV secolo. I quadri rappresentano nel dettaglio le tappe più significative del percorso di San Benedetto, dalla fanciullezza alla morte, passando per il percorso monastico e i tanti miracoli compiuti.

“La nostra volontà è quella di riportare agli antichi splendori tutti e trenta i riquadri che compongono il ciclo di affreschi rinascimentali, il più completo al mondo dedicato a San Benedetto – spiega la presidente Elisabetta Bertol – rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i donatori e le donatrici che ci ha permesso di arrivare fino a questo punto e salvare dai segni del tempo dieci riquadri dell’opera pittorica rinascimentale che ripercorre e ricostruisce la vita religiosa e spirituale del Santo”. “L’intento è quello di proseguire e completare – ha aggiunto Elisabetta Bertol – con le risorse che continueremo a reperire e le adesioni che ci auguriamo possano giungere da parte di nuovi mecenati”..

L’opera di restauro

Nel piano superiore del chiostro sono situate le pitture murali ad affresco eseguite da Filippo di Antonio Filippelli nel 1483 che rappresentano il ciclo della vita di San Benedetto composta da trenta scene delimitate da colonne scanalate. I lavori di restauro sono iniziati con un’accurata documentazione diagnostica. Sono stati rilevati vari interventi di rifacimenti: nel 1734 gli affreschi furono coperti dalla calce che poi fu rimossa creando danni alla pittura.

Altre opere di rifacimento effettuate nel corso del tempo hanno interessato il soffitto ed estese porzioni di intonaco mancante. “E’ stato riscontrato un disomogeneo stato di conservazione molto compromesso nella parete nord – spiega la restauratrice Manola Bernini – le dieci scene includono cinque riquadri sulla parete nord in cui sono stati rilevati problemi di distaccamenti dell’intonaco. Su queste aree siamo intervenuti con l’esecuzione di interventi di consolidamento superficiale e in profondità della struttura murale, abbiamo effettuato iniezioni e stuccature utilizzando vari materiali tra cui sabbia locale e calce”.

Le altre fasi del restauro hanno previsto la spolveratura, la ripulitura differenziata, la stuccatura e l’intervento estetico sotto tono con acquerelli. Tra le dieci scene restaurate spiccano le vicende legate al santo giovane che lascia la casa padronale, la storia di Santa Scolastica, la morte di San Benedetto.

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