Un ecosistema vivente nel cuore dell’ospedale: la Fabbrica dell’aria arriva in sette ospedali toscani, grazie a un’iniziativa promossa da Unicoop Firenze in collaborazione con Regione Toscana, le Aziende sanitarie locali, le Aziende ospedaliere Universitarie coinvolte e con Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e professore dell’Università di Firenze, ideatore del dispositivo.
Le serre negli ospedali di Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena
La Fabbrica dell’aria è una bio-macchina, realizzata da Pnat, società fondata come spin-off dell’Università di Firenze: ha l’aspetto di una serra modulare che contiene al suo interno varie tipologie di piante: non ha solo una funzione estetica, ma è in grado di aspirare e filtrare l’aria, restituendola depurata e riossigenata attraverso le foglie e le radici.
La prima Fabbrica dell’Aria, donata da Unicoop Firenze, è già stata installata lo scorso settembre nel reparto maternità dell’ospedale di Careggi. Ora arriveranno anche ad Arezzo, Ospedale San Donato, a Lucca, Ospedale San Luca, a Pisa, Ospedale Cisanello, a Pistoia, Ospedale San Jacopo, a Prato, Ospedale Santo Stefano, a Siena, Ospedale Santa Maria delle Scotte.
“La Fabbrica dell’Aria è un progetto che unisce scienza, ambiente e solidarietà – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – e rappresenta perfettamente la visione di una Toscana che innova senza mai perdere il legame con la natura. Portare queste installazioni negli ospedali significa migliorare concretamente la qualità dell’aria e, con essa, la qualità della vita di pazienti, operatori e visitatori. È un modo tangibile di dire che il benessere delle persone passa anche attraverso l’ambiente che le circonda.”

Una raccolta fondi popolare
Per sostenere l’iniziativa, Unicoop Firenze ha lanciato una raccolta fondi popolare: da oggi fino al 21 novembre, acquistando un anthurium, disponibile nei principali punti vendita di Unicoop Firenze, soci, clienti e cittadini potranno dare un contributo per portare una Fabbrica dell’aria negli ospedali coinvolti nell’iniziativa. Per ogni pianta venduta nel periodo della campagna, 2 euro verranno donati al progetto e contribuiranno all’acquisto delle bio-macchine.
“Con grande soddisfazione diamo il via al progetto della Fabbrica dell’aria che, dopo Careggi a Firenze, arriverà anche in altri sei ospedali toscani, dove pazienti e lavoratori dell’ospedale potranno godere dell’effetto benefico delle piante, quali la depurazione dell’aria da sostanze nocive, la produzione di ossigeno, la riduzione dello stress ed il miglioramento del confort acustico degli ambienti” ha spiegato il professor Mancuso.
Come funziona la Fabbrica dell’aria
La Fabbrica dell’Aria è un’installazione che sfrutta l’intelligenza delle piante per purificare l’aria degli ambienti chiusi. Agendo come una “biomacchina che respira”, incanala l’aria attraverso un substrato in cui le radici delle piante e i batteri benefici degradano le sostanze inquinanti.
L’aria, così purificata, viene poi rilasciata nell’ambiente con il supporto di sensori avanzati che ne monitorano la qualità in tempo reale e ottimizzano le prestazioni del sistema. In una combinazione di natura e tecnologia, la Fabbrica dell’Aria crea ambienti interni più salubri riducendo le sostanze inquinanti come i composti organici volatili. Inoltre, promuove una connessione sostenibile tra l’uomo e il mondo vegetale offrendo una soluzione tangibile per migliorare la qualità dell’aria e il benessere negli spazi chiusi. La Fabbrica dell’aria è strutturata per essere autosufficiente con l’illuminazione e l’irrigazione e non aver bisogno di manutenzione per le piante.