Attualità/

Bullismo, crescono le aggressioni sulla rete: 360mila euro dalla Regione per contrastarle

In Toscana le ragazze e i ragazzi che hanno subito nel 2022 episodi di bullismo e cyberbullismo sono stati il 16 per cento rispetto al 23 per cento del 2018, ma la violenza si espande nel web

A Firenze, nel corso di un convegno organizzato dalla giunta regionale con il programma Giovanisì assieme ad Anci Toscana, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana illustrato i dati sul bullismo in Toscana dell’indagine Edit condotta su un campione di poco più di novemila e duecento studenti tra 14 e 19 anni di ottantasei istituti scolastici.

In Toscana le ragazze e ragazzi che hanno subito nel 2022 episodi di bullismo e cyberbullismo sono stati il 16 per cento rispetto al 23 per cento del 2018.

Una situazione dunque in miglioramento, con la crescita però all’interno del cyberbullismo (soprattutto a danno delle ragazze).

Il 13,7 per cento degli studenti toscani intervistati dichiara infatti di esserne vittima di violenze solo in rete, un altro 22,8 confessa di aver subito l’uno e l’altro: bullismo e cyberbullismo. Complessivamente gli episodi di cyberbullismo pesano per il 36,5 per cento, rispetto al 25,2 per cento del 2018.

Tra le ragazze sono lievitati dal 28 al 44,6 per cento (quasi stazionari tra i ragazzi: dal 23,23 al 24,3 per cento). La gradazione è ampia: si va dalla presa in giro ad offese ed insulti, dall’esclusione dal gruppo e scherzi pesanti alle minacce, ed aggressioni.

La scuola rimane comunque il luogo più probabile dove chi, indifeso, può rimanere vittima di comportamenti aggressivi secondo l’indagine condotta da Terres des Hommes insieme a OneDay e la comunità di ScuolaZoo.

Le azioni della Regione Toscana contro bullismo e cyberbullismo

Contro bullismo e cyberbullismo la Regione scende in campo stanziando 360 mila euro per finanziare sessantadue progetti di altrettanti comuni capofila che prevedono interventi nelle scuole e nelle associazioni sportive in collaborazione con enti del terzo settore.

“La Regione – ha detto l’assessore all’innovazione e sicurezza Stefano Ciuoffo- sta esplorando questi temi, per cercare di avviare percorsi non tanto per trovare la soluzione, perché il tema è molto ampio e complesso, ma quanto meno per lavorare sugli approcci e i metodi con i quali essere a disposizione dei percorsi formativi, accompagnando i giovani in un mondo completamente nuovo”. “L’innovazione tecnologica – prosegue – ha messo a disposizione elementi di assoluta novità, con la conseguenza che anche i percorsi di formazione sono diversi dalle passate generazioni. Il progresso non va negato, ma sollecitato gestendolo. Così come abbiamo aggiornato nel tempo regole e norme per circolare con l’auto in sicurezza, ugualmente dovremmo darci delle regole per navigare in rete”. “La domanda che ci dobbiamo porre – ha concluso Ciuoffo- è se, rispetto a queste novità, abbiamo messo in campo regolamenti e comportamenti adeguati ”.

Ciuoffo si è poi soffermato sulle difficoltà degli adolescenti tra 10 e 14 anni. “E’ l’età in cui ci si forma – dice – e il confronto nella comunità, nella famiglia e nella scuola non può essere sostituito da un percorso di formazione sostanzialmente virtuale. Lì dobbiamo mettere le mani. E ad oggi credo che questo percorso non sia compiuto”.

“Si tratta di un tema delicatissimo – sottolinea l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -, che occorre indagare ed approfondire: un fenomeno che ha radici lontane nel tempo ma che in questo momento storico subisce anche delle evoluzioni che ci spiazzano e piene di sfaccettature. Bullismo e cyberbullismo sono un pericolo per la coesione delle nostre comunità ma hanno un impatto, nei casi più gravi, anche sulla salute dei singoli. Tutti i protagonisti del sistema istituzionale devono confrontarsi e lavorare in rete e serve un grande lavoro di squadra. Già lo stiamo facendo e siamo a disposizione per implementalo. Non si può affrontare questi temi a compartimenti stagni e c’è bisogno di un approccio multiprofessionale e multidisciplinare”.

“Certi fenomeni ci sono sempre stati – chiosa il presidente dell’anca Matteo Biffoni – , ma oggi, con l’avvento delle nuove tecnologie, bisogna farsi carico dei ‘manganellatori seriali’ che agiscono non solo contro le persone famose, ma anche su compagni di scuola o colleghi di lavoro. Non dobbiamo dare niente per scontato e non dobbiamo sottovalutare il fenomeno”. “Noi come amministratori siamo esposti – aggiunge – , ogni tanto ci capita di finire nel mirino; ma se penso a un ragazzo o una ragazza che finiscono oggetto di questo tipo di aggressione, credo sia indispensabile agire. Dobbiamo capire quali sono gli strumenti per combattere il cyberbullismo e lavorare insieme, esattamente come abbiamo fatto in passato per il bullismo a scuola”.

 

 

I più popolari su intoscana